CS – LORINI (ANEC): “CON MORRICONE SE NE VA UNA LEGGENDA DEL CINEMA”

“Una perdita dolorosa per il Cinema e la Cultura internazionali”: così Mario Lorini, Presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC), esprimeil cordoglio di tutto l’esercizio cinematografico alla notizia della scomparsa del Maestro Ennio Morricone, artefice di oltre 400 colonne sonore, molte delle quali divenute leggendarie.

 

“Un talento unico della composizione e della direzione d’orchestra, ha regalato al cinema gran parte della sua carriera, contribuendo spesso in maniera decisiva al successo di film, di generi, di autori grazie a melodie, a innovazioni, a sperimentazioni che ne hanno fatto una celebrità mondiale, riempiendo arene e teatri prestigiosi fino allo scorso anno”, prosegue Lorini.

 

“A partire dai western di Sergio Leone, Morricone ha dato lustro e risonanza internazionale al cinema italiano. Senza trascurare le composizioni non legate alla Settima Arte (da lui definite “musica assoluta”) né i successi di musica pop, ha legato il suo nome a una moltitudine di registi di pregio anche quando erano appena esordienti: Argento, Bellocchio, Bertolucci, Bolognini, Cavani, Faenza, Ferreri, Lizzani, Montaldo, Pasolini, Petri, Pontecorvo, i Taviani, Wertmuller solo per citarne alcuni; all’estero con Almodovar, De Palma, Fuller, Joffé, Levinson, Malick, Nichols, Polanski, Stone”.

 

“Personaggio amatissimo dal pubblico che affollava i suoi concerti, tributandogli ovazioni degne di una rockstar”, conclude Lorini, “della carriera di Morricone ci preme ricordare in particolare il solido legame professionale che lo univa a Giuseppe Tornatore e la stima di cui ha goduto negli Stati Uniti, con l’Oscar alla carriera e quello vinto nel 2016 per “The hateful eight” di Quentin Tarantino, uno dei suoi più grandi estimatori. Uomo riservato, schivo, dalla profonda umanità, Ennio Morricone si è imposto con le sue opere immortali e la sua audacia compositiva: da anni una figura di culto, lascia un patrimonio musicale di rara qualità e finezza espressiva”.

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