LA VERITA’ SU ‘LA DOLCE VITA’ prodotto da Gaia Gorrini a Venezia

In anteprima mondiale alla 77. Mostra del Cinema di Venezia, Fuori Concorso, il docufilm di Giuseppe Pedersoli che per la prima volta con documenti inediti e un’appassionata ricostruzione, svela la genesi e le avventure di uno dei capitoli immortali della storia del cinema.

 

Verso la fine del 1958 Federico Fellini attraversa un periodo professionale complicato. Ha già vinto due Oscar per “La Strada” e “Le Notti di Cabiria” ma nessun produttore vuole realizzare il suo nuovo progetto: una storia scritta da lui, Ennio Flaiano e Tullio Pinelli, intitolata La Dolce Vita. Soltanto un uomo, Giuseppe Amato, già famosissimo produttore di capolavori come “Umberto D.”, “Quattro passi tra le nuvole”, “Francesco Giullare di Dio”, “Don Camillo”, comprende la straordinarietà del soggetto. Amato sembra essere davvero l’unico a immaginare, e dire, che il copione che ha tra le mani contiene un capolavoro.   Con la sua esperienza trentennale intuisce anche che l’operazione sarà molto rischiosa ma nessun ostacolo può impedirgli di realizzare un progetto in cui crede.

La storia della realizzazione del film inizia con un viaggio fino a San Giovanni Rotondo, dove Amato, da uomo molto religioso, si reca per ottenere la benedizione di Padre Pio in persona, per iniziare il lavoro su “La Dolce Vita”. Amato non sbagliava in nessuna delle sue intuizioni: da lì partirà la storia del film italiano più popolare di sempre all’estero, un film mitico e iconico. E una realizzazione travagliatissima, la produzione più costosa fino a quel momento in Italia. Amato convince il magnate e suo storico socio Angelo Rizzoli a co-finanziare l’opera, che arriverà a costare il doppio di quanto preventivato e concordato con il regista. La lavorazione subirà liti, battute d’arresto, sfuriate, minacce. I contrasti tra Fellini e la produzione sono duri. Il primo montato, della durata di quattro ore, per Rizzoli non è distribuibile nei cinema. I coproduttori internazionali neppure lo prendono in considerazione. Il film sarà la causa della rottura del sodalizio ventennale tra Amato e Rizzoli.

E varrà una Palma d’oro a Cannes, un successo straordinario al botteghino, una delle polemiche più controverse mai registrate sui giornali italiani e internazionali. La gloria eterna al film.

Oggi, a sessant’anni dalla sua produzione, e nel centenario di Fellini, La verità su La dolce vita, docufilm diretto da Giuseppe Pedersoli, racconta per la prima volta, grazie a documenti inediti, tra cui soprattutto la corrispondenza tra Fellini, Giuseppe Amato e Angelo Rizzoli, la nascita e le irripetibili vicissitudini di uno dei più celebrati capolavori della storia del cinema. Raccontati attraverso una felice ricostruzione con attori professionisti, sequenze originali del film, importanti testimonianze d’archivio e odierne dei protagonisti della vicenda (in primis Fellini, Mastroianni, Amato, Dino De Laurentiis, e tanti altri).

E racconta uno dei più straordinari casi in cui il cinema ha creato, per merito di un regista fuori dal comune, un mondo che prima non c’era.

Soprattutto, racconta una vera storia d’amore per il cinema: quella di un produttore per un film, innamorato di un sogno fino quasi al costo della vita. Un film in cui nessuno voleva credere, e che oggi è un emblema del nostro amore per quest’arte.

 

La verità su La dolce vita, scritto (con Giorgio Serafini) e diretto da Giuseppe Pedersoli, è prodotto da Gaia Gorrini per Arietta Cinematografica, in associazione con Istituto Luce-Cinecittà che lo distribuisce per l’Italia, mentre la distribuzione per l’estero è affidata a Intramovies.

 

 

Il sessantesimo anniversario dalla produzione de “La Dolce Vita” e il centenario dalla nascita di Federico Fellini, costituiscono la migliore opportunità per ricostruire la genesi, la produzione e la vita commerciale di uno tra i piu’ famosi e iconici film della cinematografia mondiale.

Questo progetto si basa sulla copiosissima, originale e inedita corrispondenza tra Giuseppe Amato, Angelo Rizzoli e Federico Fellini, rispettivamente produttore, distributore e regista de “La Dolce Vita”. Sono gli stessi protagonisti a raccontarci, con la “voce” diretta dei loro scritti, ciò che hanno vissuto.

Attraverso un montaggio serrato e avvincente di interviste e letture, e scene ricostruite, si ricreano le atmosfere, i contrasti e le grandi passioni che formarono la sostanza fondante e la creazione di uno tra i più controversi prodotti della cinematografia italiana, universalmente riconosciuto come un capolavoro.

                                                                                                           Giuseppe Pedersoli

 


GIUSEPPE PEDERSOLI

 

 

Nato a Roma l’11 febbraio 1961. Figlio del famoso attore Bud Spencer e nipote di Giuseppe Amato (produttore de “La Dolce Vita”, “Umberto D.” e altri capolavori del Neorealismo italiano). Ha studiato Giurisprudenza a La Statale di Milano e dopo vari film come assistente alla regia e aiuto regista e line producer (con registi del calibro di Sergio Leone, Sergio Corbucci, E.B. Clucher, Enzo G. Castellari) ha costituito la sua casa di produzione Smile Production nel 1992. Da allora ha prodotto decine di film e serie televisive di successo. Ha scritto anche varie sceneggiature per il cinema (Un piede in Paradiso, Botte di Natale, All’alba spariscono i sogni, Wild Bill,) e ha ideato e sceneggiato varie serie televisive di successo (Extralarge, Detective Extralarge, Noi siamo angeli, I delitti del cuoco, Padre Speranza). Ha pubblicato il romanzo “Il Patto col Diavolo”.

 

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