Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 78: i vincitori

 

Sicuramente questo Leone d’oro è un nuovo capitolo nella serie di successi femminili nei festival internazionali (il Leone d’oro a Nomadland di Chloe Zhao l’anno scorso, la Palma d’oro a Titane), a conferma che il vento è davvero cambiato e che le autrici, quando hanno l’opportunità di entrare nelle grandi competizioni, sanno lasciare il segno. “E’ mutato il modo in cui il mondo accoglie il cinema delle donne, ora l’industria lascia che si esprimano – ha affermato Audrey Diwan regista del film Leone d’Oro L’événement– certo ci sono dei problemi, ma adesso le cose stanno davvero cambiando e questa serata lo dimostra“.  Parla di attenzione nuova a ciò che dicono le donne l’altra grande protagonista del festival: Jane CampionLeone d’argento per la miglior regia con The Power of the Dog, un singolare e intenso western che segna una svolta nella carriera dell’autrice di Lezioni di piano (suo il record della prima Palma d’oro femminile a Cannes nel ’93), perché per la prima volta si concentra sui personaggi maschili e analizza le radici del machismo, basandosi sul romanzo di Thomas Savage. L’autrice ha ringraziato Netflix, compagine produttiva anche del film di Sorrentino E’ stata la mano di Dio. E si è congratulata con la Leonessa Audrey: “Sono felice per te, non vedo l’ora di vedere il tuo film“. Cita Jane Campion (“un film, il suo Lezioni di piano, che parlava un linguaggio che veniva da una donna, quando per le donne era ancora difficile, se non impossibile esprimersi”) e parla di silenzio delle donne anche Maggie Gyllenhaal premiata per la sceneggiatura di The Lost Daughter, tratto dal romanzo di Elena Ferrante, un film incentrato sui sensi di colpa di una madre verso sua figlia. “Mi sono sposata in Italia, qui ho scoperto di essere incinta della mia seconda figlia e il mio film è nato qua, leggendo Elena Ferrante. La prima volta che l’ho letta c’è stato una specie di shock, certe cose le avevo sempre sentite dentro di me, ma sono verità che non sono mai rivelate perché in quanto donne siamo spesso silenziose. Ho sentito qualcosa di molto ancestrale, ho avuto la stessa identica sensazione che avevo provato da liceale guardando Lezioni di piano. Queste verità nascoste andavano rivelate. Vorrei che le donne le ascoltassero magari piangendo al cinema”. E ancora figure femminili sono al centro di Madres paralelas che ha regalato a Penelope Cruz la Coppa Volpi. L’attrice spagnola ha dedicato il premio a sua madre, “che è anche la mia migliore amica”, e alla mamma del marito Javier Bardem, “che sul letto di morte mi ha detto ancora due parole, prima di andarsene: Coppa Volpi. Come faceva a saperlo?”. L’Italia esce comunque bene da questa edizione del festival. Con cinque film in concorso e molti titoli ottimi in tutte le sezioni. Per Paolo Sorrentino un doppio riconoscimento: il Grand Jury Prize e il Mastroianni al giovane protagonista e alter ego dell’autore, Filippo Scotti oltre a  Premio Arca CinemaGiovanie Premio Francesco Pasinetti.

Premiato anche Il buco di Michelangelo Frammartinofilm realizzato con il sostegno della DGCA – MiC, con il Premio speciale della giuria, un film molto amato dalla giurata Chloe Zhao, vincitore anche  anche del Premio Pellicola d’oro a Luca Massa operatore di Michelangelo Frammartino nel film e del Green Drop Award per il rigore con cui il film descrive la grandiosa bellezza della natura e per la capacità di rendere poeticamente il senso del tempo.

Coppa Volpi all’attore filippino John Arcilia per il fluviale On the Job: the Missing 8 di Erik Matti, che si vedrà come serie. Delusione per Toni Servillo e Qui rido io, ma anche per la commedia Competencia oficial, con una splendida interpretazione di Penelope Cruz. Ma il giurato Saverio Costanzo rivela: “Il regolamento impedisce di premiare un attore per due film, bisognava scegliere”.

“Il cinema non è mai stato vivo e vitale come in questo momento. L’auspicio è che la Mostra possa servire da stimolo a spettatori che tornino in sala”. Al tradizionale incontro del giorno dopo, il direttore Alberto Barbera ha tracciato un bilancio più che positivo dell’edizione 2021. Risultati simili al 2019, in termine di presenze, nonostante la capacità ridotta del 50% delle sale”, registrando solo un -7% sull’ultima edizione pre-Covid. Gli ingressi sono stati 153.265 (+63% sul 2020, -7% sul 2019), le proiezioni totali 769, quelle sold out 369 con una percentuale di riempimento delle sale del 70%.  Ma il bilancio è positivo soprattutto per la qualità dei film, in maggioranza ben accolti dalla critica, anche internazionale. “Tutti i giurati in un anno eccezionale come questo avrebbero voluto dare più premi. Anche Martone Servillo erano stati presi in considerazione. Si è discusso del film e si è discusso di Servillo. Ma non potevano figurare nel palmarès solo film italiani. C’erano troppi film meritevoli. Ma alla fine il verdetto mi pare sia stato ben accolto da tutti. Forse sono troppi 5 film italiani in concorso? Il numero non dipende da criteri geopolitici ma dal fatto che quest’anno c’erano cinque film che ci erano piaciuti. Il passaggio ad un festival serve a far conoscere i film, a parlarne, non a vincere premi. I festival serviranno sempre di più perché se è vero che piattaforme stanno diventando i più importanti produttori oltre che distributori, diventa sempre più difficile per gli spettatori orientarsi nel grande numero di produzioni. E i festival sono lo strumento più efficace per valorizzare la produzione di alta gamma.

Sorrentino e Frammartino, due idee di cinema quasi opposte: “Il mio obiettivo – ha affermato Barbera – è una Mostra che valorizzi la varietà del cinema contemporaneo. È il nostro tratto distintivo che quest’anno si è rivelato in maniera più esplicita del solito. La rivoluzione digitale ha fatto sì che non esista più un solo cinema e un solo pubblico: oggi esistono tanti cinema e tanti pubblici. Ormai i grandi player differenziano la produzione rivolgendosi a pubblici diversi e se un festival non sa mostrare questa varietà diventa poco efficace. Piuttosto bisognerà definire nuove regole e armonizzare la legislazione dei singoli Paesi”. Prossima edizione del festival dal 31 agosto al 10 settembre.

Il cinema italiano è in ottima salute”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, in occasione della chiusura della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. “Grazie al presidente Cicutto e al direttore Barbera per questa edizione di grande successo che per il secondo anno consecutivo ha dimostrato al mondo che si può fare cultura in sicurezza. I cinque film italiani in concorso e la numerosa presenza nelle altre sezioni, dai grandi maestri ai nuovi talenti, i premi a Paolo SorrentinoMichelangelo FrammartinoFilippo Scotti confermano che bisogna continuare a investire con forza sull’industria cinematografica, così come sta facendo il Governo”.

Ulteriori info nei siti internet:
www.beniculturali.it;www.labiennale.orgwww.giornatedegliautori.com;  www.sicvenezia.it  e www.news.cinecitta.com

 

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