OFF Otranto Film Festival 2021 // Domani, martedì 21 settembre la giurata Eulalia Ramon incontra il pubblico / Presentazione del vincitore del Premio he-Art / Il mondo giovanile protagonista dei lungometraggi in concorso / Si chiude EGO East Gate Otranto sezione dedicata al sistema produttivo

 

Un’edizione nel segno della cooperazione, dell’intersezione tra le arti, dell’incontro (finalmente, in presenza) e del dialogo tra culture per dare corpo a una rinnovata stagione di creatività. Un’edizione che sappia fare tesoro delle sollecitazioni del nostro tempo, delle sfide del pensiero poste dalla pandemia, con la necessità di stabilire nuovi ordini di priorità.

È la XII edizione di OFF Otranto Film Festival, diretto da Stefania Rocca, in programma a Otranto dal 19 al 24 settembre 2021.

OFF è un’iniziativa di Apulia Film Commission e Regione Puglia – Assessorato alla Cultura e Turismo, a valere su risorse di bilancio autonomo della Fondazione AFC e risorse regionali POC 2007/2013 e del Piano straordinario “Custodiamo la Cultura in Puglia 2021”, prodotta nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival Network 2021, con il contributo della Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura e del Comune di Otranto. 

Nella città più a Oriente d’Italia, nell’estremo Sud del Tacco, sei giorni di proiezioni, incontri con gli autori, eventi speciali che allargano il grande schermo alle altre arti visive e performative, spazi dedicati al sistema produttivo. Un festival di cinema che si trasforma in un laboratorio di idee, in un grande esperimento di cambiamento.

LA SERATA INAUGURALE DEL 19 SETTEMBRE

 

Di seguito gli interventi della serata inaugurale di Off, domenica 19 settembre.

 

«È una gioia essere qui a dare il benvenuto a Otranto Film Festival – ha detto la presidente del Consiglio regionale pugliese Loredana Capone - a poche ore di distanza da Vive le cinéma che si è chiuso sabato, mentre tra qualche giorno inizia il BiFest. Una straordinaria rete di festival, che è un segnale forte della vitalità della Puglia. Certo, un festival è fantasia, è creatività, ma è anche fatica, soprattutto in questo momento, con le nuove esigenze e questioni legate alla pandemia. Ma siamo qui ed è bellissimo. È bello e importante uno spazio come questo, che è anche di confronto con altri Paesi e altri sistemi produttivi. All’interno di questo dialogo, la nostra più grande soddisfazione è sapere che il sistema produttivo pugliese è in grado di offrire, grazie al lavoro di Apulia Film Commission, tutte le maestranze ai registi e alle produzioni che collaborano con noi».

 

«In questi mesi di blocco delle attività in presenza ci siamo più volte chiesti con i colleghi del Consiglio di amministrazione, a cosa servissero realmente i festival – ha detto la presidente di Apulia Film Commission Simonetta Dellomonaco - ci siamo ovviamente dati più risposte, che poi sono quelle che ci hanno da sempre spinto a realizzarli. Ma una motivazione più di tutte mi convince della necessità di supportarli con convinzione: l’arte. L’arte nei festival viene custodita, nutrita, dilatata, elevata. Sono “luoghi franchi” dalle logiche del mercato e per questo diventano vivai espressivi e creativi. Lo dimostra OFF che con la sua trasversalità fa vivere l’arte accogliendo proposte e ricerche da artisti, cineasti, performers».

 

«È sempre una sfida impegnativa realizzare una manifestazione ricca come Otranto Film Festival, anche quest’anno ci siamo riusciti, accogliendo in città proposte e professionisti da diversi Paesi. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto, a cominciare da Stefania Rocca che continua a donarci la sua grande creatività e il suo impegno» ha detto il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi.

 

«Sono davvero felice di essere di nuovo qui, dopo la pausa forzata di OFF a causa della pandemia – ha commentato la direttrice artistica di Off Stefania Rocca - proprio le difficoltà di questo particolare momento storico ci spingono a tornare con un’attenzione e una cura sempre più forti verso la cultura, l’arte e gli artisti tutti, che colorano la nostra vita. L’idea di questo festival, dedicato a performance e performers, è di mettere insieme questo grande universo, che ha dimostrato grande solidarietà e cooperazione in questi mesi».

 

«Guardare a Est, rafforzare un dialogo concreto con gli operatori del settore audiovisivo del mondo balcanico e non solo è fondamentale in questo momento di grandissima fioritura, caratterizzato da grande fermento e ricettività. Un buon momento per costruire nuovi progetti di coproduzione» ha detto Ilir Butka, direttore di Ego East Gate Otranto, la sezione di Off dedicata al sistema produttivo.

IL PROGRAMMA DI DOMANI, MARTEDÌ 21 SETTEMBRE

Il programma della giornata inizia a partire dal pomeriggio. Alle ore 18 presso la Spiaggia Madonna dell’Altomare, la giurata Eulalia Ramon incontra il pubblico di OFF.

La sua carriera è iniziata nella nativa Barcellona, dove ha studiato recitazione presso il prestigioso Institut del Teatre. Da allora ha lavorato con alcuni degli artisti cinematografici più iconici in Spagna, ma anche in Francia e in Italia. Tra questi, Vicente Aranda in “Fanny Pelopaja”, Manuel Iborra in “Caín”, Fernán Gómez in “El mar y el tiempo” e “Fuera de juego”. E ancora, Antonio del Real in “El río que nos lleva”,  Montxo Armendáriz in “Las cartas de Alou” , Marc Recha in “Las manos vacías” e “Petit Indi”, Imanol Uribe in “El rey pasmado”, Pilar Miró in “El pájaro de la felicidad”, Carlos Saura in “¡Dispara!”, Juan Cavestany  in “Gente en sitios”, Sonia Sebastián in “De chica en chica”.La fotografia è una sua passione dall’età di 19 anni, i suoi lavori sono stati esposti in Spagna e in altri Paesi.

Il Premio He-Art

Alle 18.30, sullo schermo di OFF arriva “The guardians”, il secondo dei corti in programma dell’artista Adrian Paciuno dei protagonisti della scena europea contemporanea, a cui OFF dedica una rassegna speciale con proiezioni lungo tutto l’arco della manifestazione.

Quindi, alle ore 19 la presentazione del progetto “The virtual performers & he-Art”, partner di OFF nell’edizione 2021. Matteo Forte presenta il progetto che ha coinvolto circa 300 attori/performer professionisti, attraverso le loro performance virtuali caricate online sulla piattaforma www.heart-social.com al festival. Il pubblico conoscerà quindi Diego Casaleil vincitore del Premio He-Art, al quale viene data la possibilità di presentare il festival, con un passaggio del testimone dall’attore Gabriele Greco.

Il concorso di lungometraggi

Dalle ore 19.30 presso la spiaggia Madonna dell’Altomare prosegue la rassegna dei lungometraggi in concorso.

Il tema di martedì 21 settembre sono i giovaniAd aprire il programma della serata, alle 19.30 “Negative numbers” di Uta Beria (Georgia, Italia, Francia, 2020), ambientato in un carcere minorile.

 

Nika finisce in un carcere di detenzione minorile a Tbilisi dopo essersi assunto la responsabilità di un reato commesso dal fratello. Rispettato da tutti i prigionieri, ne è divenuto il leader, e quando riceve l’incarico dal fratello di far scoppiare una rivolta che verrà sfruttata a fini politici, entra in conflitto con se stesso. Due istruttori di rugby si recano regolarmente nella casa di pena per insegnare le regole dello sport e formare una squadra: Nika, consapevole delle conseguenze, deve decidere cosa fare.

Segue, alle 21.30, “Chavalas” di Carol Rodriguez Colas (Spagna, 2021, 91’), sul complesso mondo dei sentimenti delle donne.

Dopo aver perso il suo lavoro di fotografa in una rivista di moda, Marta è costretta ad abbandonare il mondo moderno e cool di cui aveva sempre sognato di far parte per tornare nel vecchio quartiere popolare dove è cresciuta. Lì ritrova Desi, Soraya e Bea, le sue inseparabili amiche d’infanzia. Essere di nuovo insieme le costringe a confrontarsi con le adolescenti che erano un tempo e con le donne che ora vogliono diventare: sono chiamate ad aiutarsi a vicenda a prendere le decisioni più importanti della loro vita.

Mostre e performance

Una poliedrica proposta di installazioni e performance arricchisce e rende unica l’esperienza degli spettatori.

Prosegue, per l’intera durata della manifestazione “Dama” di Alice Mocellin, installazione dedicata alle donne afghane ospitata sullo schermo prima dell’inizio delle proiezioni.

«Il mondo è sordo al grido di un popolo, al grido di una sua parte, come un gioco di caselle bianche e nere, ma pericoloso, nascere uomo nascere donna fa la differenza, un’invalicabile differenza, come un muro di filo spinato elettrificato, dove fuori la vita continua serena ma dentro è l’inferno».

EGO – East Gate Otranto

L’idea portante della sesta edizione di OFF, la cooperazione, diventa il tema centrale anche della sezione del festival dedicata al sistema produttivo del cinema, con la prima edizione di “Ego – East Gate Otranto. Cooperation Film Projects beyond the Adriatic”. Ego si chiude domani, martedì 21 settembre, con il panel “Dalla programmazione comunitaria 2014/2020 a quella 2021/2027: i programmi INTERREG per il cinema e l’industria creativa”. Un incontro tra le organizzazioni pubbliche che si occupano di cinema dei paesi della Macroregione Adriatico – Ionica, gli stakeholder del settore ed i rappresentati di alcuni programmi INTERREG, con l’obiettivo principale di sostenere, in una prospettiva d’integrazione europea, il consolidamento del sistema produttivo e distributivo comune tra le cinematografie della Macroregione, così da rendere più competitivi i territori, valorizzare la progettualità, attrarre nuovi investimenti in un settore strategico per lo sviluppo dell’area.

Parteciperanno all’incontro i rappresentanti di Ministero della Cultura della Repubblica Italiana, Regione Puglia, Segretariato Tecnico Congiunto del Programma INTERREG CBC Grecia – Italia 2014/2020, Segretariato Tecnico Congiunto del Programma INTERREG IPA CBC Italia – Albania – Montenegro 2014/2020, Centro nazionale di Cinematografia dell’Albania, Greek Film Centre, Film Centre Montenegro, altre istituzioni pubbliche del settore cinema dei paesi balcanici, Balkan Film Market, Apulia Film Commission, Creative Europe Desk Media – ufficio di Bari ed altri stakeholder della Macroregione Adriatico – Ionica.

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Le parole chiave di OFF 2021

Cooperazione e intersezione sono le parole chiave che guidano la selezione dei film e degli eventi in programma a cura di Stefania Rocca, direttrice artistica del festival, membro EFA (European Film Academy).

A cominciare dalla scelta di una giuria di grandi professioniste, rappresentanti della galassia di competenze del sistema del cinema, che incontreranno a turno il pubblico di OFF: Serra Yilmaz, pluripremiata attrice teatrale e cinematografica, musa di Ferzan Otpetek, Eulàlia Ramon, attrice protagonista di film iconici della cinematografia spagnola e non solo, l’attrice Eleonora De Luca, Talent Award alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia, la scrittrice Anilda Ibrahimi, tradotta in diversi Paesi, Premio Rapallo 2017 per il romanzo “Il tuo nome è promessa”, la regista Maria Tilli, finalista ai Nastri d’argento con il documentario “Sembravano applausi”.

La giuria non prevede la figura di un presidente: diverse interpretazioni, uguali diritti. Ogni sera prima delle proiezioni, a partire da lunedì 20, le giurate a turno si racconteranno al pubblico.

In concorso, grandi film della Regione Adriatico-Ionica ed europei, che si fanno veicolo di riflessione sui rapporti interpersonali e sugli habitus sociali nel ventunesimo secolo, sulle diversità, sulla scena politica contemporanea e sull’attualità della pandemia.

Ma OFF, con il cinema al centro, parla anche alle altre arti e culture, che divengono segno distintivo di questa sesta edizione: “Performance & performers connecting worlds”. Nella manifestazione troverà quindi spazio un vasto programma di mostre e performance site specific che integrano quello delle proiezioni.

Tra gli artisti e le realtà coinvolti, l’artista albanese Adrian Paci, a cui è dedicata una rassegna speciale che si sviluppa lungo tutto il corso della manifestazione; inoltre il 22 settembre Paci sarà premiato per aver trasformato con la sua arte il concetto di migrazione in connessione. E ancora, il sound artist Maurizio Chiantone con “XXXY Rituals”, Stefano Romano, che nella mostra “Punto di rugiada” racconta il suo percorso dall’Italia all’Albania; Alice Mocellin, che dedica l’installazione “Dama” alle donne afghane; Accademia di Belle arti di NapoliAccademia di Belle arti di Lecce.

OFF intende promuovere le professionalità del vasto mondo dello spettacolo con un occhio alla formazione e per questo stringe un’importante partnership con he.Art. Il progetto ha coinvolto circa 200 attori/performer professionisti: uno di loro sarà il vincitore del premio he.art Off, e presenterà la manifestazione con un passaggio del testimone dall’attore Gabriele Greco (che presenta le prime due serate).

OFF, che fin dalla sua prima edizione ha dedicato ampi spazi al sistema del cinema, si conferma un hub operativo per coordinare e promuovere le produzioni di diversi Paesi. Quest’anno protagonisti sono i Balcani, con un importante evento collaterale: EGO East Gate Otranto.

Infine, mai come in questo momento la rinascita passa anche dalla natura. Per questo, OFF sposa la sostenibilità e sceglie di lasciare un segno: la direttrice artistica del festival Stefania Rocca e Gaetano Marangelli di Cantine Menhir doneranno un piccolo albero a ogni artista ospite di OFF, il quale verrà piantato in un terreno nelle campagne otrantine.

OFF 2021: la presentazione della direttrice artistica Stefania Rocca

«Nel 2018 ho approcciato il mio primo Festival del cinema di Otranto come curatrice, cercando una cifra sperimentale, che con il cinema al centro parlasse alle altre arti e culture – spiega Stefania Rocca - cinema come ponte, un crogiolo di arti e mondi, di cui i film sono solo i media o gli atti finali.

Oggi, la nostra scena culturale post pandemica prevede cooperazione ed interazione. Otranto è naturalmente una porta attraverso cui il mondo intero può guardare a quei Paesi del Mediterraneo che sono alla ricerca di punti di contatto e di rappresentazione. Oggi dobbiamo essere tutti insieme motori di una nuova rinascita, che parte da un forte scambio di culture e da una scommessa sulla capacità di saper accogliere ed includere la diversità, sia essa di genere, origine, sessualità o religione. Servono momenti di incontro e proposte, possibilità di visibilità e confronto con uno sguardo ad Est ed a Sud di noi. In questo senso un festival del cinema può essere non solo uno spazio di racconto ma anche un hub operativo per coordinare e promuovere, per dare spazio, visibilità e mercato ad un’industria unica e a persone uniche.

OFF OTRANTO FILM FESTIVAL diventa allora centrale non solo dal punto di vista culturale ma anche logistico, proponendosi come luogo di accesso di un’area di confine vitale ed innovativa, quell’area ionico-adriatica che ha bisogno di rafforzare e raccontare la propria variegata identità.

Si tratta di un racconto dinamico, in divenire. Così ho pensato ad un titolo che fosse un punto di partenza in grado di assorbire ed evolvere le diverse prospettive.

Per questo, OFF 2021 si intitolerà “PERFORMANCE & PERFORMERS/ CONNECTING WORLDS”.

Perché lo spettatore è sempre stato e deve continuare ad essere al centro dell’evento, perché vorrei continuare a mettere insieme storie spontanee o pianificate, interazioni tra generi diversi, corti nati sul campo da gruppi di giovani studenti provenienti da diverse scuole dell’area in questione per condividere esperienze e lavorare fianco a fianco. Perché il tempo, lo spazio, il medium (il performer o la sua azione raccontata) e la relazione tra opera, dal vivo o sullo schermo, e pubblico, i quattro elementi che caratterizzano l’idea di performance, sono alla base della settimana che si vive ad Otranto a stretto contatto con un pubblico partecipe e meraviglioso.

Le arti visive devono molto al concetto di performance, soprattutto quando si vuole sperimentare. Non a caso è una base di molto teatro, di tanto cinema ma anche di poesia, come nel dadaismo, o di arte moderna e contemporanea, live art e action art in primis, vedi Orlane, Marina Abramovic, Yoko Ono, Joseph Beuys per citarne alcuni. Ma Fellini trasformava ogni suo set in performance, partendo da un’idea di fondo e plasmando i film mentre succedevano.

Anche la recitazione invisibile è un esempio di performance nel cinema classico: “Kim Novak era arrivata sul set di Vertigo con la testa piena di idee che sfortunatamente mi era impossibile condividere. Le ho fatto capire che la storia del nostro film mi interessava molto meno dell’effetto finale, visivo, dell’attore sullo schermo una volta terminato il film” ricordava Alfred Hitchcock.

Performance” è anche il titolo di un film molto discusso del 1970, un’opera che entrava con un artificio nella vita vissuta del rock ‘n roll di quegli anni, con Mick Jagger e Anita Pallenberg che raccontavano senza filtri le attitudini che permeavano quella scena culturale.

Oggi, Youtube e Weibo, Instagram e Tik Tok ospitano milioni di rappresentazioni popolari dell’idea di performance.

OFF PERFORMANCE & PERFORMERS/ CONNECTING WORLDS” vuole raccontare, senza filtri, con un occhio alla cultura spontanea e popolare, una scena ed un luogo di oggi, cogliendone l’energia, le storie, la creatività e le emozioni. Una sorta di walk on the wild side”, in quella macroregione ionico-adriatica di cui Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia, Slovenia ed Italia condividono uno spazio ideale che sta a noi identificare e proporre, intercettare e diffondere con quell’attitudine di performer che rende tutto autentico e contemporaneo».

> Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito con green pass.

> Info su www.otrantoff.it


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