24 aprile “Kiki – Consegne a domicilio” – curiosità

24 aprile   “Kiki – Consegne a domicilio” di Hayao Miyazaki

SINOSSI

 

Kiki è una giovane strega simpatica e un po’ maldestra. Come impone la tradizione, compiuti i tredici anni deve lasciare casa e partire alla ricerca di una città in cui svolgere un anno di apprendistato, così da dimostrarsi capace di rendersi indipendente. In compagnia dell’inseparabile gatto nero parlante Jiji, a cavallo della scopa di sua madre corredata con la radiolina di suo padre, Kiki arriva nella grande città di Koriko, che bagnata dal mare e sovrastata da una splendida torre con l’orologio, rappresenta la città dei sogni di Kiki. Ma la città ha in serbo molte sorprese per la piccola strega, prima fra tutte l’indifferente freddezza dei suoi cittadini. Armata del suo unico talento magico, quello di volare nel cielo, Kiki riesce faticosamente ad avviare un’attività di consegne a domicilio. La conquista dell’indipendenza economica ed emotiva si mostra subito come un duro percorso di crescita per Kiki, che dovrà affrontare molte sorprese e tante difficoltà, sia fuori che dentro di lei…

 

IL PROGETTO DEL REGISTA

 

Dal libro The Art of Kiki’s Delivery Service Il romanzo originale, Kiki – Consegne a domicilio, scritto da Eiko Kadono, è una splendida opera di letteratura per l’infanzia che raffigura con grande calore l’abisso che separa indipendenza e dipendenza nelle speranze e nello spirito delle ragazzine giapponesi di oggi. Una volta, i protagonisti delle storie per ragazzi ottenevano l’indipendenza economica, che allora coincideva con quella psicologica, dopo aver superato delle difficoltà. Tuttavia, nella società di oggi, in cui chiunque può guadagnare denaro passando da un impiego temporaneo all’altro, non c’è collegamento tra indipendenza economica e indipendenza psicologica. Nella nostra epoca, la povertà non è più tanto materiale, quanto spirituale. In un’epoca in cui lasciare la sicurezza della propria casa non è più niente di speciale, e vivere tra estranei non significa niente più che andare al minimarket per trovare ciò di cui si ha bisogno, raggiungere una vera percezione di indipendenza può essere più difficile che mai, poiché richiede un processo di scoperta dei propri talenti e dell’esprimere se stessi. L’unica capacità insolita posseduta dall’eroina della storia, la tredicenne Kiki, è quella di saper volare. Inoltre nel mondo di questa storia le streghe non hanno molti talenti in più delle ragazze normali. Kiki ha l’obbligo di vivere per un anno in una città sconosciuta e mettere in atto il proprio talento per farsi riconoscere dalla gente come una strega a tutti gli effetti. È come per il caso di qualcuno che volendo fare l’animatore arrivasse da solo a Tokyo. Si dice che oggi ci siano circa 300.000 giovani che sperano di lavorare nell’animazione. Fare l’animatore non è poi un lavoro così  strano. È relativamente facile cominciare e arrivare a guadagnarsi più o meno da vivere. Ma una particolarità della vita moderna è che, una volta che i bisogni quotidiani sono soddisfatti, comincia il vero problema della realizzazione personale. Kiki è protetta dalla vecchia ma ben conservata scopa della madre, ha la radio che le ha regalato il padre, e un gatto nero col quale ha così tanta intimità da essere quasi una parte di lei, ma l’animo di Kiki oscilla tra estraniazione e desiderio di compagnia umana. Nella sua vita vediamo riflesse le vite di così tante ragazzine giapponesi di oggi, che sono amate e sostenute economicamente dai loro genitori, ma che sognano le luci della città, dove stanno per recarsi per rendersi indipendenti. Anche la debolezza della determinazione di Kiki e la superficialità della sua comprensione del mondo si riflettono nel mondo giovanile contemporaneo. Nel romanzo originale, Kiki risolve i suoi difficili problemi grazie al suo animo buono per natura. Al tempo stesso, la cerchia dei suoi amici si allarga. Nella trasposizione cinematografica si è dovuto apportare qualche cambiamento. Il processo di sviluppo del suo talento è certamente piacevole, ma la psicologia delle ragazzine che vivono oggi nella capitale non è altrettanto semplice. Il problema principale per molte ragazze è battersi per sfondare la barriera dell’indipendenza, e ci sono troppe persone che ritengono di non aver mai ricevuto un singolo sostegno. Abbiamo pensato dunque che in questo film avremmo dovuto trattare seriamente il problema dell’indipendenza. Dato che i film creano sempre un’atmosfera più realistica, Kiki patirà più dure difficoltà e soffrirà la solitudine più che nell’originale. La prima immagine di Kiki che si avrebbe incontrandola sarebbe quella di una ragazzina che vola nel cielo notturno della capitale. Molte luci brillano, ma non ce n’è nessuna che rappresenti per lei un cenno affettuoso. Lei è estraniata mentre vola nel cielo. Si pensa comunemente che la capacità di volare significhi libertà dalla terra, ma la libertà è accompagnata dall’angoscia e dalla solitudine. La nostra eroina è una ragazzina che ha deciso di identificarsi nella sua capacità di volare. Già molti cartoni animati per la televisione che trattano di streghette sono stati realizzati prima di questo, ma la magia è sempre stata il mero mezzo di realizzazione dei sogni delle ragazzine. Le quali diventavano sempre delle piccole star senza problemi. La strega di Kiki – Consegne a domicilio non possiede questo comodo genere di potere magico. I talenti da strega di questo film sono davvero poco più di quelli posseduti da qualsiasi ragazzina reale. Stiamo progettando un lieto fine. Mentre Kiki vola sulla città sente un legame forte che la unisce alla gente che vive lì sotto, ed è felice di essere se stessa. Speriamo di riuscire a rendere il film abbastanza convincente da far concludere agli spettatori che il finale è positivo, piuttosto che farli meramente sperare che lo sia. Penso che questo film raggiungerà il suo obiettivo, che è quello di trasmettere un senso di solidarietà ai nostri giovani spettatori: le ragazzine del mondo di oggi che non rinnegano la gioia della gioventù, ma che non se ne lasciano trascinare via, divise tra libertà e dipendenza (già che tutti siamo stati ragazzi un tempo, e i più giovani membri del nostro staff vivono oggi questi stessi problemi). Allo stesso tempo, sento che il potenziale fondamentale di questo film quale prodotto di intrattenimento risiede in questo punto, e che susciterà l’immedesimazione degli spettatori.

Hayao Miyazaki 1989

 

 

SUL FILM

 

Nel 1989, a un solo anno dal grande successo di critica ottenuto nell’estate precedente da Il mio vicino Totoro e La tomba della lucciole, lo Studio Ghibli lancia un nuovo film, questa volta tratto da un libro giapponese per bambini dell’autrice contemporanea Eiko Kadono. All’inizio del progetto, Hayao Miyazaki è ancora occupato per il completamento della sua precedente opera e pensa di assumere per la nuova pellicola il mero ruolo di produttore. Tuttavia, poiché a suo giudizio la sceneggiatura preparata dal giovane collega Nobuyuki Isshiki non appare in sintonia con lo spirito delle bambine e delle adolescenti giapponesi, che compongono il pubblico al quale il film vuole rivolgersi, decide di impegnarsi ulteriormente nel processo creativo, occupandosi personalmente della sceneggiatura. In seguito, anche l’incaricato della regia, il giovane Sunao Katabuchi, al suo debutto come regista, verrà parimenti sostituito dallo stesso Miyazaki, perché l’impegno si prefigura come una responsabilità troppo grande per l’esordiente. In effetti lo Studio Ghibli, ancora finanziariamente fragile, ha bisogno di un grande successo di botteghino per poter consolidare la propria posizione. Alla fine Sunao Katabuchi resterà al fianco di Miyazaki come aiuto regista. Kiki – Consegne a domicilio nasce come un’opera destinata alle ragazzine. Il regista menziona le difficoltà che le adolescenti del Giappone moderno devono affrontare per conquistarsi l’indipendenza. Tuttavia l’opera originale dovrà essere adattata al format narrativo di un lungometraggio. Il romanzo di Kadono è a episodi e ha un tono tranquillo e leggero. Kiki non affronta affatto prove difficili o esperienze traumatiche. Non vive crisi di insicurezza, non perde i suoi poteri come accade nel film e l’epilogo drammatico con il dirigibile non c’è affatto. Per Miyazaki un film per spettatori giovani deve contenere aspetti drammatici di rilievo e l’eroina deve lottare e vivere anche momenti di incertezza e di solitudine. Originariamente Eiko Kadono era talmente scontenta dei cambiamenti proposti alla sua opera che ci sono voluti gli sforzi di persuasione congiunti di Hayao Miyazaki e Isao Takahata per evitare che la scrittrice mandasse all’aria tutto il progetto. Un’altra cruciale curiosità è la nomenclatura che l’azienda di trasporti Kuroneko Yamato aveva creato per il suo nuovo servizio di consegne a domicilio, scelta per il titolo del libro. Anche l’effige del gatto nero, che è proprio nel logo della compagnia, era stata presa in prestito da quella reale. Takahata ha dovuto usare di nuovo tutta la sua diplomazia per risolvere il conflitto e la Yamato è diventato uno degli sponsor del film! Ma tanti sforzi sarebbero stati ben ripagati: Kiki – Consegne a domicilio diventa il primo vero successo nazionale dello Studio Ghibli, stabilendo un record di spettatori e incassi in Giappone nel 1989. Questo risultato insperato permetterà a Hayao Miyazaki di assumere per la prima volta gli animatori dello Studio Ghibli, laddove sino ad allora lo staff era sempre stato arruolato temporaneamente per ciascun film, permettendogli di allevare un gran numero di talenti e di imporsi come il marchio di qualità assoluta nell’ambito e nella tradizione dell’animazione giapponese

 

 

L’AMBIENTAZIONE

Nonostante la reputazione di Miyazaki come difensore appassionato della causa ambientalista, il regista adora le città soprattutto europee, e le rappresenta magnificamente nelle sue opere. La città di Koriko, dove Kiki si trasferisce per il suo apprendistato, è splendida così come il mare e il cielo che la circondano. Si tratta di una città immaginaria, ma il suo aspetto si compone di elementi tratti da numerose città del mondo. Napoli, Parigi, Saint-Tropez, Lisbona, Amsterdam e persino San Francisco sono state ipotizzate da coloro che credono di riconoscere uno dei loro angoli cittadini preferiti in alcune delle scene del film. Tuttavia, la principale fonte di ispirazione resta senza dubbio Stoccolma. Per documentarsi sulle ambientazioni di Kiki – Consegne a domicilio, Miyazaki e la sua squadra si recarono appositamente in Svezia per scattare fotografie e raccogliere materiale grafico di riferimento. Per il regista giapponese si è trattato tuttavia di un ritorno: in effetti già nel 1971 vi aveva accompagnato Yutaka Fujioka, presidente della Tokyo Movie Shinsha, nel vano tentativo di acquisire i diritti di Pippi Calzelunghe. La Svezia ha lasciato una forte impressione su Miyazaki e in questo nuovo viaggio lui e la sua troupe hanno utilizzato più di 80 rullini di pellicola per riprendere Visby e Stoccolma! Quanto all’ambientazione temporale, invece, risulta difficile individuare l’epoca e lo stato di avanzamento tecnologico in cui si colloca la storia di Kiki – Consegne a domicilio. A questo proposito, Miyazaki afferma di aver collocato la storia in una versione idealizzata degli anni ’50, nella quale la seconda guerra mondiale però non ha mai avuto luogo.

 

I PERSONAGGI

 

KIKI: è una giovane e vivace streghetta. Compiuti i tredici anni di età deve trascorrere un anno di apprendistato lontana da casa. Obiettivo: rendersi indipendente. Giunta a cavallo della scopa materna nella città di Koriko, Kiki ha l’idea di guadagnarsi da vivere facendo consegne a domicilio a volo nel cielo. Ma la difficoltà di inserirsi nella vita cittadina e l’isolamento saranno i primi ostacoli che Kiki dovrà affrontare per crescere…

 

JIJI: è il gatto nero di Kiki. Sono insieme dalla loro nascita, la loro vicinanza è tale che il gatto si direbbe quasi una parte di Kiki stessa: è per lei un amico, la voce della coscienza, un consigliere presente in tutte le situazioni della vita…

 

TONBO: è un solare ragazzo di Koriko. Come molti personaggi maschili di Miyazaki, ha la passione per il volo e sogna di costruire una macchina volante… era inevitabile che restasse folgorato da una strega capace di volare nel cielo, al punto da fare di tutto pur di diventare suo amico!

 

URSULA: è una giovane pittrice di talento, che ama trascorrere l’estate da sola in una baita nel bosco dove trova ispirazione per le sue tele. Molto pragmatica e padrona di sé, Ursula farà conoscere alla sua nuova amica Kiki la sua profonda sensibilità, risultandone una guida verso la maturità.

 

OSONO: è la solare e schietta panettiera che permette a Kiki di stabilirsi a Koriko, offrendole un posto alloggio in cambio di un po’ di aiuto in negozio. Osono e il suo taciturno marito fornaio aspettano un bimbo e forse anche questo li rende naturalmente protettivi con la giovane strega.

 

SIGNORA: è un’anziana e distinta signora di città che Kiki conosce per una consegna a domicilio. Tra le due si instaura subito un rapporto affettivo che esula dal rapporto di lavoro e che affonda le proprie radici nell’animo gentile e generoso, comune ad entrambe.