Quanto caos per poca emozione nel film di Muccino che ci ha deluso..

Quanto caos per poca emozione nel film di Muccino che ci ha deluso.. uscendo una persona ha detto “tutti nevrotici tutti incazzati.. Ma poi?”…
Ma poi tutti questi stacchi  non servono se l’emozione non arriva.. Ne escono bene solo Michelini e Ghini per il resto il film noi già lo abbiamo dimenticato appena usciti.. Peccato. Voto 5

Tante aspettative, tanti attori, tutti
che urlano (ma perché),
che corrono (ma dove?) con la macchina da presa pronta a rincorrerli pronta a mille stacchi e controcampi (a che serve?).

Se per esempio prendiamo il film dell’anno “Tre manifesti..” ci sono scene dove la macchina da presa si avvicina pian piano al volto della protagonista Frances McDormand  con silenzi, espressioni e movenze che emozionano, convincono e non annoiano. Non serve rincorrere  qualcosa o qualcuno o farli muovere da nevrotici per far arrivare l’emozione che arriva (non qui) grazie ai dialoghi e ad interpretazioni.

A che serve muovere continuamente la macchina da presa o far muovere tutti gli attori presenti (poi  in scena… confondendo e non “concentrando l’emozione) se poi diventa tutto u. caos ai nostri occhi?

Ed infatti le uniche scene che ti rimangono sono una con Ghini che parla di malattia, una con la Sandrelli che ricorda che le madri capiscono tutto e un ‘altra con la Michelini che si libera di cose mai dette.

Per  resto sembra una puntata di love boat dove si arriva felici poi tutti  litigano con scene alla Mamma mia con panorama sul mare… mancava solo che Favino e la Crescentini cantassero sul precipizio stile Meryl Streep e Pierce Brosnan.

E poi questi estenuanti contro campi e stacchi che mettono troppa agitazione più del traghetto che sembra non muoversi.

Si alza il vento ma non  l’emozione un ragazzo vicino a me  ci ha detto “aridatece Ferie d’agosto” almeno faceva ride.

Peccato perché spesso rallentare vuol dire emozionarsi… E una storia non deve essere per forza uno “scazzo continuo” ci sono persone che riescono a ritagliarsi la propria vita nonostante intorno a noi sia pieno di tradimenti e di  famiglie “interrotte”  due temi che tornano e ritornano fino allo sfinimento.

Più che la cena per farli conoscere e’ un viaggio per farli sfogare… Ma spesso ti puoi emozionare anche nei silenzi basta vedere anche Kate Winslet nell’ultimo film di Allen.

Il film resta un  lungo  showerel utile forse  per gli attori ma allo spettatore cosa rimane tra queste urla di incomprensioni familiari e tradimenti? Cosa da alla cinematografia italiana un film così? Secondo noi nulla. Ma esce a San Valentino ed INCASSA sicuramente magari quello basta per chi ama leggere i numeri, noi abbiamo bisogno di emozioni che nel film latitano.

In “A  casa tutti bene” tutto si ripete e il film ha una parte centrale che poteva essere tranquillamente sforbiciata. Peccato

Voto 5 – -

(ma incasserà… Siamo sempre contenti che i film possano incassare anche quelli che credevamo fossero migliori rispetto alle nostre  aspettative.. Come questo).

“A Casa Tutti Bene”  di Gabriele Muccino con   Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Elena Cucci, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore, Ivano Marescotti, Giulia Michelini, Sandra Milo, Giampaolo Morelli, Stefania Sandrelli, Valeria Solarino, Gianmarco Tognazzi

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