A Scuola di regia con Rai Movie e 100autori

Le 80 produzioni italiane più note in Italia – Nome e sito – in ordine alfabetico – terza parte 21-30

21  Eagle Pictures  (produzione  e distribuzione) – Roberto Proia -
https://www.eaglepictures.com/  -
https://filmitalia.org/it/production/742/

21 – Eagle Original Content  – Giuseppe Saccà -
https://filmitalia.org/it/production/158856/

22 – Europictures (produzione  e distribuzione) – Lucy De Crescenzo -
https://filmitalia.org/it/production/126095/   -
https://www.europictures.it/

23 – Èliseo Entertainment – Luca Barbareschi
https://filmitalia.org/it/production/840/       -
https://www.europictures.it/

24 – Fabula Pictures    – Marco De Angelis  – Nicola De Angelis   -
https://www.apaonline.it/produttore/fabula-pictures/ -
https://www.fabulapictures.com/

25 – Fandango Srl  – Domenico Procacci - https://www.fandango.it/  -
https://www.apaonline.it/produttore/fandango/

26 -  Filmauro  -  AURELIO e LUIGI DE LAURENTIIS     -  https://www.filmauro.it/

27 -  FremantleMedia Italia     - https://www.fremantle.it/

FremantleMedia Italia HA ACQUISITO ANCHE   IL 70% DI LUX VIDE

28 -   FIDELIO MEDIA   - Silvio Maselli,  Daniele Basilio e Valerio
Mastandrea   https://fidelio.it/

29 -   GreenBoo – Marco Belardi   - https://www.greenboo.com/  -
https://filmitalia.org/it/production/167744/

Greenboo Production è una società del Gruppo Banijay

30 -  Goldenart Production  – FEDERICA VINCENTI -
https://www.filmitalia.org/it/production/63840/ -
https://www.goldenartproduction.com/

 

 

Maggiori 7 incassi nel mondo da inizio stagione (film usciti in Italia dopo il 1 agosto

1 – Despicable Me 4 (Cattivissimo me 4) 967 milioni di dollari

2 – Beetlejuice Beetlejuice 450 milioni di dollari

3 – Venom: The Last Dance 394 milioni di dollari

3 – Alien: Romulus 350 milioni di dollari

4 – It Ends with Us (Siamo noi a dire basta) 349 milioni di dollari

6* The Wild Robot 292 milioni di dollari

7* Joker: Folie à Deux 204 milioni di dollari

Da giovedì 14/11 “Non sono quello che sono”

 

 

INTERVISTA A EDOARDO LEO

 

Come è nata l’idea di dirigere e interpretare questo film?

Diversi anni fa rimasi colpito dal titolo di un quotidiano che nel descrivere un fatto di cronaca di un uomo che per gelosia aveva ucciso una donna e dopo si era suicidato, aveva raccontato la trama di “Otello”, una delle opere teatrali più celebri al mondo. Ho cominciato così a cercare di capire come avrei potuto lavorare su questa tragedia da me amatissima, una storia senza tempo in cui il bene e i male si mescolano e si confondono tra inganni, tradimenti e folle gelosia. Mentre la studiavo mi rendevo sempre più conto di come fosse attuale e del motivo per cui sia considerata un classico: un testo scritto nel 1604 è in grado di leggere ancora oggi in maniera lucida e spietata le dinamiche psicologiche che portano un uomo a cadere nel vortice della gelosia tossica. Si trattava di un’opera che non aveva bisogno di essere rielaborata ma soltanto riletta così come è stata scritta e da questa intuizione ho iniziato a pensare a un adattamento contemporaneo che fosse il più possibile rispettoso dell’originale. Dopo aver confrontato le numerose traduzioni italiane della tragedia compiute in epoche diverse, ho capito che per restituire pienamente la parola di Shakespeare e rappresentare la forza di quel linguaggio, così vicino a quello dei nostri giorni, fosse necessario il dialetto. Ho iniziato così un lungo lavoro di traduzione del testo durato molti anni durante il quale mi sono reso conto che sia il dialetto romano sia quello napoletano fossero adatti per dare un “tocco” contemporaneo al testo di Shakespeare, che è stato integralmente rispettato, tranne che per alcuni tagli necessari.

 

Quanto ha contato la sua esperienza come attore teatrale in questa decisione di misurarsi con un classico come l’Otello?

Per me è stato fondamentale avere letto Shakespeare da giovane, studiarlo durante la mia formazione teatrale, recitare in seguito in una trasposizione di “Troilo e Cressida” e poi affrontarlo in modo più approfondito a 50 anni.  Si è trattato di un approccio diverso nel tempo, sono stato sempre molto colpito da quanto le sue opere continuino comunque a parlarci a distanza di secoli.

 

Ha avuto difficoltà nel proporre un progetto così anomalo ai produttori?

Ho lavorato a questo film molto a lungo, non l’ho proposto ai produttori fino a quando non mi sono sentito pronto e soddisfatto della sceneggiatura, a quel punto ne ho parlato prima a Federica Lucisano e alla sua Italian International Film e poi a Sydney Sibilia e Matteo Rovere di Groenlandia, che mi hanno dato subito il via libera perché hanno capito la mia determinazione e la forza dei temi drammaticamente contemporanei che l’Otello portava con sé.

Ricordo la mia grande soddisfazione nel poter mettere le mani da regista su un materiale emotivo che conoscevo molto bene, nel cercare di lavorare ogni giorno su un testo magnifico, importante e potente e da riscoprire. Ho potuto lavorare con una totale libertà ma mi sono imposto dei “paletti”, a partire dalla decisione di non modificare mai, per nessun motivo, le parole del testo originale: potevo tradurlo, cercare di ritrovare certe immagini dialettali adeguate, ma avevo deciso che non volevo cambiare niente e tutto questo mi ha costretto a muovermi entro dei confini bellissimi.

 

 

L’uscita del film nelle sale è stata preceduta da un masterclass tour nelle Università italiane, dove ha incontrato e dialogato con studenti: è stato un modo per stimolare nel pubblico giovanile l’interesse verso il cinema italiano di qualità?

Credo sia necessario cercare di coinvolgere il pubblico in certi spazi e penso che le Università possano avere in questo senso una funzione decisiva. Nei diversi Atenei, abbiamo avuto la possibilità di parlare di temi molto attuali come la violenza di genere, ma anche l’opportunità di interagire con gli studenti da un punto di vista più “accademico”. Ho parlato, ad esempio, del modo in cui ho lavorato alla traduzione integrale del testo: la mia idea era di riuscire a tradurre integralmente l’Otello eliminando la pietas presente in tutte le traduzioni nei confronti dell’eroe romantico vittima del troppo amore. Ho cercato invece di dar vita a una trasposizione che mostrasse la sua responsabilità ed evidenziasse come fosse in realtà il carnefice di Desdemona, nel momento storico in cui viviamo credo sia una traduzione adeguata ai tempi.  “Otello” è la storia di un femminicidio, viene chiamato “la Tragedia di Otello” ma si dovrebbe chiamare “La tragedia di Desdemona”. Questa intuizione mi ha permesso di parlare agli studenti di Shakespeare e dei temi eterni di “Otello” come la gelosia, il maschilismo, il patriarcato e la violenza di genere; e, dal punto di vista più accademico, di raccontare il lavoro fatto sulla traduzione e del modo in cui possiamo utilizzare le risorse straordinarie che vengono dai dialetti.

 

Che tipo di reazione c’è stata da parte degli studenti?

Abbiamo organizzato decine di incontri con studenti universitari tra i 17 e 25 anni. Un incredibile momento di riflessione collettiva. Offrendo loro le chiavi di lettura giuste, ci siamo resi conto di come i giovani siano molto più interessati a questi temi di quanto possiamo immaginare, perché li riguardano direttamente. A volte si parla in maniera superficiale di nuove generazioni distratte, svogliate e interessate soltanto ai social, abbiamo invece scoperto con grande soddisfazione ragazzi e ragazze adeguatamente formati e preparati, che avevano piena coscienza dei temi di cui abbiamo parlato e anche paura per quello che sta accadendo intorno a loro. Le reazioni sono state incredibili, è stato bellissimo verificare da vicino quanto Shakespeare sia ancora profondamente “rock” e porta con sé tutti gli stilemi di qualcosa che ai giovani piace perché è contemporaneo, poetico, violento, energico e tocca la loro sensibilità, fa battere il cuore, muove i moti dell’anima e non li lascia mai indifferenti”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Film italiani ancora in sala – usciti da più di una settimana – DATI CINETEL

PARTHENOPE 5.863.673

VERMIGLIO 2.334.970

IDDU 2.093.851

BERLINGUER – LA GRANDE AMBIZIONE 2.006.688

CAMPO DI BATTAGLIA 1.214.319

IL TEMPO CHE CI VUOLE 926.544

IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA 739.039

FINO ALLA FINE 645.511

LA VITA ACCANTO 508.741

L’ULTIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE 453.040

COME FAR LITIGARE MAMMA E PAPA’ 415.758

FAMILIA 407.175

MARIA MONTESSORI .. 319.075

VITTORIA 135.354

TRIFOLE – LE RADICI DIMENTICATE 92.602

LA BOCCA DELL’ANIMA 26.715

IL SOGNO DEI PASTORI 21.665

ONDE DI TERRA 14.668

IL PAZZO DI DIO – LA STRADA .. 11.406

IL LADRO DI STELLE CADENTI 3.343

TUTTE LE COSE CHE RESTANO 3.333

SHAKESPEA RE DI NAPOLI 2.972

7 film per Lucisano Media Group !!

 

In sala da giovedì 14/11 – Non sono quello che sono di Edoardo Leo con Edoardo Leo, Antonia Truppo, Javad Moraqib, Ambrosia Caldarelli, Matteo Olivetti, Michael Schermi

In sala dal 19 dicembre – Io e te dobbiamo parlare di Alessandro Siani con Alessandro Siani , Leonardo Pieraccioni e con Francesca Chillemi, Brenda Lodigiani e Gea Dall’Orto

Sul set – Alla festa della Rivoluzione di Arnaldo Catinari con Valentina Romani, Nicolas Maupas, Maurizio Lombardi, Darko Peric e con Riccardo Scamarcio.

Sul set – Non è un paese per single di Laura Chiossone con Matilde Gioli, Cristiano Caccamo,Sebastiano Pigazzi, Amada Campana

Sul set – Fuori la verità” di Davide Minnella con Claudio Amendola,Filippo De Carli, Sara Drago, Leo Gassmann, Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Massimo Wertmuller, Lorenzo Richelmy, Alice Lupparelli, Eleonora Gaggero e Eduardo Valdarnini.

Sul set – “L’amore sta bene su tutto” di Giampaolo Morelli con Claudia Gerini,Max Tortora, Ilenia Pastorelli, Monica Guerritore, Paolo Calabresi, Giampaolo Morelli e Gianmarco Tognazzi.

A breve sul set- Due cuori due capanne di Massimiliano Bruno con CLAUDIA PANDOLFI ed EDOARDO LEO

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Da aggiungere poi i progetti di serialità (in una prossima news)

Dal 26 novembre in esclusiva su RaiPlay “Nella mente di Narciso”

Dal 26 novembre in esclusiva su RaiPlay “Nella mente di Narciso”

docu serie di Rai Contenuti Digitali e Transmediali condotta da Roberta Bruzzone.

Un intenso e toccante viaggio nella mente del narcisista attraverso quattro rilevanti eventi di cronaca: “Benno Neumair, il delitto di Bolzano”, “l’omicidio di Sarah Scazzi”, “il delitto di Temù, piccolo e tranquillo paesino della Lombardia” e “il caso Tramontano-Impagnatiello”.

Puntata dopo puntata Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, va a spuntare le caratteristiche personologiche che appartengono al profilo dei vari protagonisti delle vicende raccontate con un pensiero rivolto alle ripercussioni devastanti sulle vittime.

Realizzato da La casa rossa

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