GOMORRA LA SERIE: AL VIA VENERDI’ LA TERZA ATTESISSIMA STAGIONE

L’attesa è finita. La terza stagione di Gomorra – La Serie arriva in TV dal 17 novembre, tutti i venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic HD (e su Sky Cinema 1 HD) con 2 episodi a sera, e disponibile su Sky On Demand. Inoltre, novità assoluta, Gomorra debutta al cinema con i primi episodi proiettati in anteprima in oltre 300 sale italiane il 14 e 15 novembre con Sky e Vision Distribution.

Una storia locale divenuta globale, per un successo che parla ormai molte lingue: Gomorra, con la sua diffusione in 190 territori, è la serie italiana più esportata, e anche quella che ha saputo ridefinire gli standard e il linguaggio della serialità italiana. Un modello di narrazione e scrittura capace di competere con grandi produzioni internazionali, e un immaginario divenuto iconico, anche grazie alle interpretazioni di un cast di straordinari talenti radicati sul territorio.

Le prime due stagioni sono state accolte, in Italia e nel mondo, con clamore ed entusiasmo da pubblico e critica, ottenendo numerosi premi. La serie è stata definita da Variety “La risposta italiana a The Wire”, in occasione del debutto della serie in USA il Wall Street Journal annuncia ai suoi lettori che “I fan dei Soprano e The Wire hanno una nuova serie da aggiungere alle loro liste” e definisce Gomorra “L’esportazione televisiva italiana di maggior successo”.

Una serie diventata rapidamente di culto, capace di generare dibattiti, modi di dire, parodie, vignette, canzoni, uscendo dallo schermo ed entrando nel linguaggio quotidiano. Un fenomeno che, per il debutto della nuova stagione, conquista anche le sale cinematografiche, confermandosi un vero e proprio evento che vive oltre lo schermo tv.

150 giorni di riprese in 160 location, oltre 350 attori, 4500 comparse, 140 persone coinvolte sul set della serie originale Sky prodotta da Cattleya che torna ora con i 12 nuovi attesissimi episodi della terza stagione. Se i primi due capitoli di Gomorra – La Serie hanno raccontato la costruzione, il dominio e la crisi del Sistema degli Scissionisti, in questi nuovi episodi chi è sopravvissuto alle faide si troverà a gestire le ferite che quelle guerre hanno provocato.  La narrazione riprende dalla morte di Don Pietro: qualcuno deve occupare il suo posto nel più breve tempo possibile, prima che la notizia del suo omicidio si diffonda e Napoli Nord torni ad essere una polveriera.

Ciro è costretto a fuggire, lo cercano tutti, sanno che è stato lui a premere il grilletto. Ma l’Immortale ha perso completamente la forza di combattere: dopo aver provato a diventare il re di Scampia, mettendosi a capo degli Scissionisti, ha dovuto seppellire sua figlia, vittima della sua stessa ambizione, e Secondigliano è diventato ormai il luogo dei suoi fantasmi. Non è più casa sua e se ne deve andare.

Intanto Genny deve capire come far coesistere la gestione dell’eredità di Napoli Nord con la sua nuova vita nella capitale. Sa bene che il potere di un Savastano riposa sempre e solo sul pieno possesso di Secondigliano, che però non è più quella di prima. Dopo anni di guerre, le piazze di spaccio sono costantemente presidiate dalle forze dell’ordine e non rendono più come un tempo: se i boss di Napoli Nord vogliono sopravvivere devono cercare nuovi sbocchi. Per questo Genny comincia a guardare con interesse al centro di Napoli, sebbene tutto sia già controllato da una confederazione di famiglie storiche che non hanno nessuna intenzione di perdere terreno.  Ciò che serve a Genny è un cavallo di Troia per conquistare il centro e lo trova in Enzo Villa, il giovane erede di una delle famiglie fondatrici della Camorra, esclusa dal potere quando il capoclan diventò uno dei primi pentiti. Enzo fa parte di un gruppo completamente fuori dalle logiche dei clan tradizionali: un gruppo di giovani che, come lui, non vedono l’ora di rivendicare quello che credono gli spetti di diritto. Questi ragazzi con le barbe lunghe e i tatuaggi riconoscono negli uomini di Secondigliano gli alleati che possono aiutarli a perseguire i loro obiettivi. Decidono così di seguirli in una guerra contro i clan Confederati, diventando di fatto il loro esercito. Inizia uno scontro all’ultimo sangue per il controllo del cuore di Napoli, una guerra fatta di rappresaglie, inganni e sotterfugi, dove gli alleati di ieri diventano gli avversari di oggi e in cui l’unica regola è l’assenza di regole. E così, ancora una volta, i protagonisti dovranno lottare per non soccombere, usando qualunque mezzo necessario.

Gomorra – La Serie, nata da un’idea di Roberto Saviano e tratta dal suo omonimo bestseller, è diretta da Claudio Cupellini eFrancesca Comencini, e scritta da Leonardo FasoliMaddalena Ravagli, Ludovica Rampoldi. Nel cast Marco D’Amore(Ciro di Marzio), Salvatore Esposito (Genny Savastano), Cristiana Dell’Anna (Patrizia), Cristina Donadio (Scianel), a cui si aggiungono, tra gli altri, due giovani attori napoletani: Arturo Muselli, nel ruolo di Enzo, capo di una nuova fazione che cercherà di prendersi il centro di Napoli e Loris De Luna, che interpreta Valerio, un ragazzo della Napoli bene affascinato dalla prospettiva di entrare nella partita. Tornano anche nella terza stagione Fabio De Caro (Malamò), Ivana Lotito (Azzurra, la giovane moglie di Genny) e Gianfranco Gallo (Giuseppe Avitabile, il padre di Azzurra).

 

I PERSONAGGI

CIRO (Marco D’Amore). Ciro di Marzio è stato il braccio destro di Pietro Savastano, poi il suo più acerrimo nemico e infine il suo assassino. È così che lo abbiamo lasciato: un uomo annichilito dalla rabbia e dai sensi di colpa che, senza più nulla da perdere, preme il grilletto contro il boss dei boss. Ora dovrà fare i conti con le conseguenze delle sue azioni: ha provato a diventare il re di Scampia mettendosi a capo degli Scissionisti e ha fallito, ha ucciso sua moglie ed è stato causa della morte di sua figlia. Per Ciro l’Immortale è arrivato il momento di capire come sopravvivere a se stesso.

GENNY (Salvatore Esposito). Genny non è più un ragazzino che cerca di dimostrare al padre di essere all’altezza del cognome che porta. È cresciuto, ha osservato da lontano e ha capito molte cose, tra cui, ad esempio, che Pietro Savastano aveva fatto il suo tempo. Quindi ha dovuto agire: è stato lui, il suo stesso figlio, a mettere in mano a Ciro la pistola per ucciderlo. Oggi Genny deve capire come far coesistere la gestione dell’eredità di Napoli Nord con la sua nuova vita nella capitale, dove vivono sua moglie Azzurra e il piccolo Pietro. E se la famiglia è importante, lo sono anche gli affari.

PATRIZIA (Cristiana Dell’Anna). Patrizia era una ragazza onesta che si spaccava la schiena per crescere praticamente da sola i fratelli più piccoli. Poi ha conosciuto Don Pietro e tutto per lei è cambiato. All’inizio era solo la sua “messaggera” e si era ripromessa di tornare alla vecchia vita appena fosse stato possibile. Poi la realtà criminale l’ha inghiottita ed è diventata parte di lei, creando una spaccatura incolmabile con i suoi fratelli. Oggi, dopo la morte di Pietro e dopo aver perso la sua famiglia, Patrizia è rimasta sola. Se vuole sopravvivere deve trovare un nuovo spazio in quel mondo violento di cui ora fa parte.

SCIANEL (Cristina Donadio). Scianel è sempre stata una donna dura, diffidente, figlia di un Sistema che le ha portato via tutto, rendendola ancora più spietata. Ha perso il fratello Zecchinetta e prima ancora il marito. Ora gli uomini di Don Pietro le hanno ammazzato l’adorato figlio Lelluccio. Da dietro le sbarre del carcere la sua vendetta è solo rimandata. Scianel deve capire come riottenere la libertà, dopodiché potrà utilizzare tutte le armi a sua disposizione per riprendersi il potere che si era guadagnata col sangue e provare a diventare la regina di Secondigliano.

ENZO (Arturo Muselli). Nel rione di Forcella lo chiamano tutti Sangue Blu perché è il nipote di uno dei grandi boss storici fondatori della Camorra. La sua famiglia è stata però esclusa dal potere ed estromessa da qualsiasi controllo territoriale quando suo nonno è diventato uno dei primi pentiti. Oggi Enzo vive in una casa modesta insieme alla sorella, che gestisce una pizzeria nel quartiere, arrabattandosi con piccoli traffici insieme ad un gruppo di amici e compagni. Sogna però da sempre di ritornare agli antichi fasti e farà di tutto per ottenere quella posizione che crede gli spetti di diritto.

VALERIO (Loris De Luna). Valerio è un giovane della Napoli bene, va all’università e ha un futuro, fatto di agi e comodità, già scritto. Nonostante la sua provenienza, prova un’attrazione irresistibile per il mondo della malavita. Quando incontra Enzo, vede in lui il suo biglietto d’ingresso per quella realtà a lui finora inaccessibile. Valerio entra nel suo gruppo tra i sorrisi di scherno e i preconcetti dei compagni. Li farà ricredere subito, dimostrandosi determinato e capace, un criminale fatto e finito. Ma Valerio è anche un ragazzo leale e coraggioso ed è per questo che tra lui e Enzo si instaurerà un rapporto molto forte.

 

NOTE DI ROBERTO SAVIANO

Gomorra – La Serie decide di cercare le Scampia del mondo

Quando ho iniziato a lavorare a Gomorra – La serie l’idea, che mai mi ha abbandonato, era di contribuire a rendere una visione fedele della realtà. Ogni personaggio in sé racchiude molti percorsi, molte storie; ogni personaggio è funzionale e serve a spiegare dinamiche. Nulla di ciò che accade in Gomorra – La serie accade per caso, tutto ha una diretta corrispondenza con la realtà e ha lo scopo preciso di descrivere un mondo che spesso viene raccontato solo incidentalmente, in maniera laterale, come turbamento dell’ordine.

La nostra idea, invece, era un capovolgimento di prospettiva, l’evocazione del perturbante, di ciò che hai sempre avuto davanti agli occhi, ma che non avevi mai davvero osservato da quella prospettiva, da quella vicinanza. L’ombra su cui finalmente si fa luce, una luce a giorno.

Questo è stato il mio apporto costante a Gomorra – La serie: offrire agli spettatori un gancio continuo con la realtà, con la criminalità organizzata della terra in cui sono nato e cresciuto, ma anche con quelle di periferie e centri lontani, di cui ci arrivano echi, di cui si sa poco ma che condizionano le nostre vite.

La terza stagione di Gomorra è uscita da Scampia, è uscita anche da Napoli, ha lasciato l’Italia di nuovo (dopo l’Honduras e la Germania della strage di Duisburg) per approdare in Bulgaria, nella periferia occidentale di Sofia, a Lyulin: la Scampia di Sofia. Lyulin è un quartiere costruito a partire dagli anni Settanta, un quartiere ghetto che ospita più di 100mila persone. Quello che volevamo mostrare è come le periferie del mondo si somiglino tutte, come le periferie del mondo abbiano un muscolo comune che pompa sangue e denaro, un cuore che batte all’unisono, e quel cuore è un cuore criminale, è un cuore immortale. E in questo racconto non c’è spazio per il bene, per la dicotomia classica tra bene e male. Le forze dell’ordine, la società civile non sono altro che interferenze nel complesso di azioni militari e imprenditoriali del Risiko criminale che abbiamo messo in scena. Non c’è possibilità di ricomporre il caos, si può solo raggiungere un caos ancora maggiore.

E non c’è consolazione possibile. Non troverete in Gomorra – La serie il poliziotto ossessionato dal boss latitante e che ha giurato di trovarlo, fosse l’ultima cosa che fa nella vita. Non troverete l’assistente sociale che sacrifica tutto per interrompere percorsi criminali. E non li troverete non perché non esistano, ma perché lo spettatore finirebbe per immedesimarsi.

In loro, per provare empatia solo per loro, dimenticando il resto. Basterebbe un attimo. E invece Gomorra – La serie dà a chi la guarda uno specchio e pone domande. Cosa vedete in quello specchio? Vi riconoscete? Anche voi desiderate potere, denaro, donne, uomini? E cosa fare per ottenere ciò che volete? Quali regole infrangete? E se la realtà che racconta Gomorra – La serie è vera, cosa puoi fare tu per cambiarla? Proprio tu e non il poliziotto ossessionato dal boss latitante o l’assistente sociale che interrompe percorsi criminali.

Roberto Saviano

 

REGIA – NOTE DI CLAUDIO CUPELLINI

Nuovi personaggi e un racconto diverso di Napoli

La terza stagione di Gomorra – La Serie nasce da un azzeramento. Gli equilibri e i personaggi raccontati nelle prime due stagioni hanno compiuto un loro percorso che è giunto al termine: Pietro è morto; Ciro ha perso la sua guerra e la sua famiglia; Genny, dopo la nascita del figlio Pietro, sembra aver campo libero nella gestione del potere.

Nei sei episodi che ho diretto in questa nuova stagione ho voluto provare a raccontare quella che da subito mi è sembrata la “linea d’ombra” dei protagonisti superstiti. Genny, Ciro e gli altri vivono un passaggio verso la maturità che è anche il crepuscolo di un’epoca, quella in cui la lotta per il potere era rimasta circoscritta alla periferia della città di Napoli. Ho raccontato questo momento di passaggio ricalcando l’estetica e l’osservazione del mondo che avevo fatte mie anche nelle prime due stagioni.

Questo momento di transizione, a tratti luttuoso e ancora più cupo che nel passato, l’ho immaginato solenne come una funzione religiosa. Si dice addio ad un mondo e ci si prepara a dare uno sguardo al presente e alle nuove dinamiche criminali.

A questo cambio di passo sono corrisposti gli ingressi in scena di nuovi personaggi, una diversa modalità criminosa ed un racconto diverso di Napoli: abbiamo abbracciato il centro storico, Forcella, i Decumani e la Sanità, ci siamo spinti fino a Posillipo e al Vomero.

Questo atto di discontinuità ha avuto anche delle conseguenze estetiche, che non ci hanno portato a tradire la natura del racconto di Gomorra, ma che hanno, anzi, arricchito il nostro linguaggio. Ci siamo mossi in una situazione perlopiù claustrofobica, fatta di vicoli inespugnabili e bassi, i piccoli appartamenti al pian terreno che sono caratteristica peculiare di Napoli. Abbiamo conosciuto anche la sontuosità dei palazzi antichi e delle chiese del centro. La macchina da presa, che è la nostra penna, ha raccontato le vicende in maniera più nervosa. L’anarchia giovanile dei nuovi personaggi, l’impeto ingenuo della loro età, è stato documentato tenendo conto proprio della necessità di dare, in questo caso, un cambio di passo deciso e radicale.

La grande novità di questa stagione è stata però il tentativo di dare una voce personale alle esigenze di tutti i personaggi. Se il gruppo dei nuovi ragazzi è stato raccontato con uno stile che richiedeva questa frenesia, la fazione della camorra storica del centro è stata raccontata con uno stile più austero e composto. Il vero cambiamento, però, riguarda Genny e Ciro, che sono raccontati ancora diversamente. In questa stagione è stato fatto un grande lavoro d’introspezione sui protagonisti, che sostituiscono i padri e lottano contro dei fantasmi che sono incancellabili. Dovevo tenere principalmente conto di questi elementi ed è esattamente in questa direzione, che mi sono mosso, costruendo un’architettura fatta di continuità e rinnovamento, di antichi riti e nuove sfide.

Claudio Cupellini

REGIA – NOTE DI FRANCESCA COMENCINI

La mia emotività nella regia di Gomorra

La realizzazione della terza stagione di Gomorra – La Serie è stata una sfida, come lo sono stati anche i due precedenti capitoli, ma di natura un po’ diversa: all’inizio di questa impresa siamo partiti avventurandoci in mondi e in narrazioni che conoscevamo poco. Eravamo pieni di curiosità e di timore. Ora conosciamo meglio entrambi.

La sfida dunque non è più quella di scoprire, ma piuttosto quella di non ripetersi, di continuare a provare lo stesso stupore e lo stesso timore, la stessa passione e la stessa curiosità. Essere tesi a mantenere uno sguardo intenso e vorace, come fosse – ancora e sempre, ogni mattina – un primo sguardo: su una città, sulla sua bellezza corrosa e resistente, su un racconto di meccanismi in cui si incastrano sentimenti e lotte per il potere, in cui restano impigliati strascichi di fragilità. Il racconto di attaccamento verso ciò che ti tradirà e di spregio verso ciò che invece ti potrebbe salvare.

Tutto sta dentro i personaggi, il loro mistero e la loro potenza: sono dei mostri, eppure sono umani, non vorremmo mai assomigliare a loro, non vorremmo mai essere al loro posto, appartenere al loro mondo, stare nelle loro famiglie. Nonostante ciò, riusciamo però a capire chi sono, a riconoscere in loro ciò che li accomuna a noi. Questa è la potenza di Gomorra – La Serie: non stigmatizza un altrove, ma racconta un mondo che sta dentro al nostro mondo, dunque è anche uno specchio deformato, mostruoso e incandescente di noi.

In nome di questa incandescenza emotiva, non è mai stato possibile, durante la lavorazione di questa terza stagione, provare la sensazione di ripetersi. È sempre stato tutto incontaminato e nuovo. Le notti e i giorni di lavoro sono stati compensati da poco riposo e da molti pensieri, da infinite discussioni, dalla ricerca continua del senso di ogni cosa, da un dannarsi collettivo per fare sempre tutto al meglio e ritrovare una nudità dello sguardo e del racconto dentro la sua evoluzione.

Forse è stata questa la specificità di questa terza stagione, per Claudio Cupellini e per me, per tutti i collaboratori e le collaboratrici, per gli attori e le attrici: l’allargamento dello spazio emotivo dei personaggi di fronte ai meccanismi, la tensione verso il senso interno e apparentemente piccolo di ogni palpito e la capacità di far emergere, e talvolta prevalere, tutto questo sull’enormità del racconto e della macchina produttiva, che pure abbiamo avuto a disposizione e che abbiamo cercato di coordinare e valorizzare al meglio e in ogni modo.

Un grande spettacolo, una grancassa talvolta accecante e assordante con dentro una petite musique, un controtempo intimo, una coda, un cascame che, inaspettato, arriva in ogni scena ed è quasi una piccola contraddizione di noi stessi. E ci distingue, credo.

Io, per parte mia, ho sempre portato dentro la regia di questa serie la mia emotività, ho cercato di alzare la temperatura emotiva dentro il ghiaccio di ciò che raccontiamo, vi ho portato tutto il mio essere donna e regista, ogni film fatto e ogni inquadratura immaginata.

Francesca Comencin

SCENEGGIATURA – NOTE DI LEONARDO FASOLI E MADDALENA RAVAGLI

Contaminare fantasia e realtà

La scrittura di Gomorra è innanzitutto un‘immersione nella realtà, è da questa che si innesca il nostro processo creativo per  immaginare la serie. Come per le altre stagioni, infatti, la linea  è la stessa che ha guidato Roberto Saviano nella scrittura del suo libro: guardare dritta in faccia la realtà di quelle zone. Questo patto, che abbiamo fatto nella prima stagione, resta il punto fermo di ogni scrittura successiva. Le inchieste giudiziarie e la realtà o la fantasia della gente del posto, con le sue interpretazioni e le sue leggende, sono state la nostra via d’accesso per cominciare a ragionare sulla terza stagione della serie: la nostra fonte di ispirazione per la costruzione di un universo nel quale i nostri personaggi potessero continuare ad evolversi e a cambiare, in un processo di contaminazione tra fantasia e realtà che è per noi il segno di questo lavoro di scrittura.

Con il proposito di approfondire il quadro d’insieme, gli eventi principali, le dinamiche e i meccanismi del nostro mondo di riferimento, abbiamo fatto un lungo lavoro con interviste alle forze dell’ordine impegnate sul territorio, ai magistrati, a gente comune e a chi di quel modo criminale ha fatto parte. A questo abbiamo unito la lettura di quotidiani locali e nazionali, alla ricerca di ciò che era avvenuto dalla fine della seconda Faida di Secondigliano, per noi un punto di riferimento dal quale partire per immaginare la terza stagione. Da allora erano successe molte cose: c’era stata un’evoluzione e un’involuzione del fenomeno criminale nelle zone che raccontavamo. Gli arresti e la presenza massiccia di forze dell’ordine sul territorio avevano reso meno fluido il traffico di droga nella zona di Scampia e Secondigliano. E così i gruppi criminali si erano messi a cercare nuove vie per i loro affari. Al tempo stesso avevano cercato di “spremere” il quartiere con maggior energia, ma all’infuori del traffico. Avevano spinto nella direzione di quella che viene chiamata “messa a sistema”. Cercando alleati nelle nuove zone, i clan di Secondigliano si erano imbattuti in un fenomeno mai visto prima e che aveva occupato durante i mesi precedenti più volte le pagine dei giornali: la comparsa sul campo di nuovi gruppi di giovanissimi con barbe lunghe e tatuaggi che agivano in modo quasi autonomo, fuori dalle regole dei clan.

E poi avevamo colto altre schegge di realtà, avevamo sentito parlare dei figli dei “fantasmi”, cioè di quelli che erano scomparsi negli anni precedenti. Avevamo sentito storie o leggende circa i discendenti di clan storici del passato che erano stati estromessi dal “gioco” criminale e che invece tornavano a reclamare un ruolo e uno spazio, come principi o re detronizzati di altre epoche.

                                                                               Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli

ECCELLENZE TECNICHE

SCENOGRAFIA

Paki Meduri, Scenografo

La terza stagione di Gomorra – La Serie ha presentato dal punto di vista della scenografia un’importante sfida: portare quello stile dalle periferie al centro storico della città di Napoli. In concerto con la regia, si è deciso di raccontare un centro storico fatto di vicoli lunghi, bui e stretti, soffocanti, grigi, dove i personaggi si muovono agili e veloci, in un ambiente che conoscono perfettamente.

Ai quartieri centrali fanno da contraltare sia il vecchio mondo legato a Scampia sia i quartieri della Napoli “bene”. Negli interni, invece, gli arredi scelti per le case dei ragazzi appartenenti al nuovo gruppo criminale sono scuri e richiamano gli anni ’90, mentre la villa di Genny a Roma è un upgrade del grattacielo dell’Eur dove viveva nella seconda stagione. Qui l’opulenza dell’oro e dei disegni barocchi si sposano con le linee contemporanee del design, facendo nascere uno stile ibrido, denso e a volte respingente. Gli arredi delle abitazioni della Napoli “bene” corrispondono invece ad un mondo distante ed inaccessibile, che viene presentato per la prima volta. Ambienti dall’aria rassicurante ed elegante, che rispecchiano il gusto tipico delle case dell’alta borghesia napoletana ed in questa nuova serie hanno spesso il compito di nascondere delle oscure trame dietro ad un’apparente ed agiata tranquillità domestica.

 

COSTUMI

Veronica Fragola, Supervisione ai costumi
Susanna Mastroianni, Costumista

Il fulcro del lavoro sui costumi della terza stagione ha visto da una parte la necessità di studiare l’immagine di nuove zone e nuovi strati sociali che rappresentassero i protagonisti esordienti, dall’altra la responsabilità di trovare un’evoluzione negli stili di personaggi già noti e amati dal pubblico, che ne rispettasse la nuova condizione, senza tradirne l’essenza. A rendere più complessa la costruzione totale, contribuisce il fatto che Napoli e il suo popolo hanno un rapporto con le mode molto forte e in continua evoluzione. Adottare uno stile ed applicarlo ad un personaggio diventa, dunque, termometro al tempo stesso della sua personalità e della sua appartenenza o distanza da un gruppo.

Poter lavorare a Napoli, nel tessuto stesso della storia che si sta raccontando, diventa una grande fortuna e fonte di ispirazione. La scelta dei colori è dettata da una serie di elementi che possono essere il carattere del personaggio, l’impatto che deve avere ogni volta che appare in scena e, perché no, anche il semplice gusto estetico. Per questo è importante mantenere una costanza cromatica per ogni elemento che compone il quadro totale, ma avere al tempo stesso il coraggio di raccontare il branco attraverso una gamma coloristica omogenea che ne valorizzi unità e potenza. Il più grande risultato, e ciò che ci auguriamo, è che lo spettatore non possa fare a meno di immaginare ogni personaggio, se non nei costumi che per loro abbiamo creato.

EFFETTI SPECIALI E STUNT

Alessandro Borgese, stunt coordinator
Luca Ricci, coordinatore effetti speciali

Gomorra – La Serie ha fatto sì che il settore degli effetti scenici, cambiasse radicalmente sotto diversi punti di vista. Il cambiamento ha riguardato non solo la sfera pratica, grazie agli investimenti nelle nuove tecnologie, l’introduzione di nuovi materiali e procedimenti, ma anche la filosofia nell’affrontare il lavoro, tramite un confronto continuo tra i vari reparti e l’analisi delle diverse esigenze.

Gomorra è una serie complessa in cui vengono realizzate molto spesso scene in piano-sequenza che richiedono grande precisione in tutti i passaggi e, le molteplici variabili, la rendono un progetto adrenalinico sia sotto l’aspetto cinematografico che professionale. Durante le riprese di questa nuova stagione, sono stati introdotti effetti mai realizzati prima in Italia, tra i quali l’esplosione di un’auto in corsa; per questa scena sono stati costruiti radiocomandi specifici per permettere la realizzazione dell’effetto, ma che permettessero al tempo stesso di lavorare in sicurezza. La scena è stata minuziosamente studiata e preparata con tutto il team stunt, che ha introdotto a sua volta nuovi macchinari e tecnologie. Lo stunt coordinator e la sua squadra hanno seguito inoltre il coordinamento di tutte le scene action della serie, improntando il lavoro su due binari paralleli: da una parte, studiando la preparazione delle scene interpretate direttamente dagli stunt, dall’altra coinvolgendo gli attori per tutte quelle dinamiche in cui il punto di vista della regia non avrebbe permesso di utilizzare delle controfigure.

Per le scene d’incendi o esplosioni sono state utilizzate tute ignifughe di ultima generazione e gel specifici da mettere sul corpo per la simulazione di fiamme e bruciori. Gomorra è una serie in cui il digitale è utilizzato il meno possibile e la terza stagione è la sfida a rendere la finzione delle scene di azione sempre più vicina alla realtà.

LA COLONNA SONORA

Mokadelic

Gli scenari della terza stagione offrono la chiave ideale per costruire panorami musicali introspettivi, dilatati e progressivi. Partendo dalle suggestioni delle precedenti stagioni, il lavoro musicale si è adattato alla nuova narrazione estendendo e acuendo le sensazioni e l’emotività. Lunghe sequenze che creano un sostrato sonoro in cui lo spettatore può immergersi ed entrare in empatia con i personaggi, seguirne i moti emozionali, le inquietudini. Le pulsazioni si uniscono con le sequenze di azione esaltandone la dinamica, le sonorità più eteree seguono i pensieri e si sviluppano con essi. La colonna sonora crea una memoria con le precedenti stagioni ma ne sviluppa elementi caratterizzanti per restituirne, al tempo stesso, una nuova declinazione.

Gomorra – La Serie, in esclusiva dal 17 novembre tutti i venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic HD (e su Sky Cinema 1 HD) con 2 episodi a sera e disponibile su Sky On Demand

 

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