A star is born – TUTTE LE CURIOSITA’ …DA LEGGERE SOLO DOPO AVERVISTO IL FILM

NOTE DI PRODUZIONE

 

 

Cercando di dare la sua impronta al racconto contemporaneo di “A Star Is Born”, il regista/sceneggiatore Bradley Cooper ha cercato di realizzare qualcosa che parlasse al cuore della gente, dei sentimenti e dei fallimenti delle persone, mescolato ai diversi mondi musicali del giorno d’oggi. Nel film, la potente colonna sonora composta di canzoni originali, sottolinea ogni emozione e una lente molto intima riprende ogni aspetto e ogni prospettiva.

“Non ho mai pensato, ‘Come posso renderlo originale?’ Sapevo soltanto che dovevo rendere autentica la storia che volevo raccontare”, dice Cooper, che oltre ad essere regista, co-sceneggiatore e protagonista nei panni di Jackson Maine, ha prodotto il film. Ha anche collaborato alla scrittura di parte delle musiche, che ha poi interpretato al fianco di Lady Gaga.

Anche se entusiasta di questa nuova versione della storia, Gaga — nonostante la sua enorme esperienza come cantante — era nervosa di dover interpretare il ruolo di Ally nel suo primo film per il cinema da protagonista, ma era comunque esaltata dal poterlo fare diretta da e accanto a Cooper. “Ho dovuto mettere da parte le paure, ma ero elettrizzata”, ci dice, “perché secondo me, quando hai talento e lo lasci lievitare per anni al tuo interno, pronto per essere sperimentato in un campo diverso e poi, quando finalmente succede…diventa una esplosione assordante, un’opera maestosa. Lui è nato per fare il regista, e io sono stata molto fortunata a far parte del suo primo film”. Cooper dichiara, “Come attrice ha fatto un lavoro grandioso, ma fare un passaggio del genere … Sembrava come se nel nostro lavoro individualmente fossimo allo stesso punto, ed entrambi avevamo bisogno della stessa cosa l’uno dall’altra, essenzialmente, per poterci scambiare i ruoli”.

Ma non è stata una cosa facile, anche per delle persone così talentuose. Nel ruolo dell’esperto cantautore, Jack racconta ad Ally nel momento in cui si conoscono, “Il talento arriva da dovunque, ma avere qualcosa da dire e dirlo nel modo giusto così che il pubblico ascolti interessato, non sono la stessa cosa. E fino a quando non proverai a farlo, non saprai mai se ne sei capace. Questa è la verità”.

Nel film, la filosofia di Maine è quella di incoraggiare la scontrosa ed ingenua Ally a salire sul palco, in senso figurato e letterale. Cooper rivela sottilmente per mezzo del suo personaggio il perché questa storia lo ha finalmente convinto a testare le sue capacità dietro la macchina da presa.

“Ho sempre saputo di voler fare il regista, ma sapevo anche di aver bisogno di un mio punto di vista, di sapere perché lo sto facendo, altrimenti non avrei motivo di farlo”, dice. “Ed ho sempre voluto raccontare una storia d’amore, perché penso che siano storie in cui tutti possono riconoscersi—l’amore, la sua perdita, i suoi slanci. Sono le cose che ci fanno sentire più vivi.

“E poi c’è la musica—non solo musica ma anche il canto”, continua. Infatti, Cooper e Gaga hanno stretto un patto, stabilendo di registrare le loro performance dal vivo nel film — non in playback. “C’è qualcosa nel canto che trovo onesto…non si può nascondere nulla. Ho pensato che le due cose potessero coesistere così da poter trovare il mio punto di vista”.

Il produttore Bill Gerber dichiara, “In realtà Bradley non ha basato le sue decisioni su quanto visto nelle precedenti versioni, quanto su come questa versione avrebbe funzionato. Ciò che mi ha subito convinto, e che ha convinto anche lui, è che non si tratta soltanto di una storia che racconta dalle stalle alle stelle, o un racconto ammonitorio sui pericoli della fama; è una love story, e questa è la visione di Bradley scaturita dalle conversazioni avute con Stefani”, dice, usando il nome di battesimo di Lady Gaga, “una storia su chi sono loro in quanto artisti. Non c’è niente di autobiografico, ma è quello che ha spianato la strada alla storia che abbiamo raccontato”.

Chiunque abbia avuto una relazione, ha provato la complessità degli intrecci che la vita ha con le paure, le gioie, i dubbi, la rabbia e le speranze. Will Fetters, che ha lavorato con Cooper alla sceneggiatura, dice che per lui è stato fondamentale “capire cosa si cela sotto la superficie di questi personaggi, cosa li motiva, cosa fanno per farmeli amare e cosa provo io esattamente nei loro confronti e perché. Questa è la storia di un amore epico tra due persone piene di difetti che hanno traiettorie diverse nella vita e che si trovano, così come mi sono trovato io attraverso loro, ad esplorare le emozioni primarie dell’uomo dietro lo sfavillio della fama. Perché siamo affascinati dalle persone famose e cosa ne pensano loro del fascino che proviamo, cosa provoca in loro?

“Il film alza il velo su ciò che significa essere sia una star che un’aspirante star nel business di oggi, e Bradley non è il classico regista al debutto”, osserva la produttrice Lynette Howell Taylor, che aveva lavorato  con Cooper in precedenza. “Parliamo di un attore che fa parte dell’industria già da anni, che ha lavorato con un discreto numero di famosi registi, traendo importanti insegnamenti da persone del calibro di David O. Russell, Clint Eastwood, Todd Phillips e Derek Cianfrance, e che ha già prodotto alcuni suoi progetti. Lui è un grande collaboratore, impara, è attento. Perciò, quando è stato il momento di affrontare questo nuovo ruolo, era molto più che pronto, e non mi ha sorpreso il fatto che si sia tuffato in qualcosa che per lui rappresentava una sfida e che il film sarebbe diventato spettacolare e grande, oltre che adeguato e attuale”.

Il produttore Jon Peters, che aveva già fatto parte del precedente “A Star Is Born”, ha lavorato per qualche tempo con Gerber per portare la storia alle platee moderne. Ricorda, “Quando Bradley scelse di dirigere il film, ha preso il toro per le corna, per così dire. Grazie alla sua perseveranza, ha messo insieme tutti i pezzi del puzzle. Lady Gaga era già una sua fan, e tutti noi, che eravamo fan di Lady Gaga, eravamo convinti che avesse il potenziale di poter esordire sul grande schermo con una prova eccezionale. La gente che l’ha visto usa parole come ‘rivelazione”, ma io credo che questa non sia sufficiente”.

Per rappresentare al meglio l’incredibile natura di cosa significhi trovarsi nel mondo dei più popolari musicisti, che si esibiscono nei teatri davanti a decine di migliaia di fan, la produzione ha usato luoghi icona come il Greek Theater, The Forum e lo The Shrine Auditorium di Los Angeles, e i palcoscenici dei festival musicali del Coachella e Stagecoach, e infine del “Saturday Night Live”. Cooper si è rivolto al celebre direttore della fotografia Matthew Libatique, per riprendere sia l’intimità che la spettacolarità del mondo di Jack e Ally, e alla scenografa Karen Murphy e alla costumista Erin Benach per portarlo in vita.

Cooper si è circondato anche di un cast ugualmente sorprendente. Oltre a Gaga, ha ricevuto l’apprezzamento anche di Sam Elliott, Dave Chappelle e Andrew Dice Clay per interpretare dei ruoli fondamentali per comprendere dove si trovino Jack e Ally e anche da dove provengono, insieme a Anthony Ramos l’amico che recupera Ally, e Rafi Gavron nel ruolo del manager che la indirizza verso il suo nuovo futuro.

“Una volta messi insieme i pezzi—avevamo il cast, la musica, la sceneggiatura era in dirittura di arrivo — ognuno di noi ha iniziato a pensare che fosse tutto molto più che un semplice lavoro”, dichiara Cooper. “Si sono fidati di me e questo ha reso la mia regia la più grande esperienza di sempre, rendendo possibile la creazione del film che avevamo in mente fare”.

 

Dimmi qualcosa ragazza / Sei felice in questo mondo di oggi/

 O ti serve qualcosa di più? / C’è qualcos’altro che cerchi?

Tell me something girl / Are you happy in this modern world /

Or do you need more / Is there something else you’re searching for

 

Quando il film inizia, vediamo Jackson Maine mentre sta per fare il suo ingresso sul palco—ma non prima di avere ingoiato un paio di pillole, aiutandole a scndere con una bella sorsata di alcool. Appare come un rituale che va avanti da anni, ma il suo rapporto con la folla e la sua  performance sono innegabilmente eccezionali. È una  star.

La prima volta in cui Jack vede Ally, lei sta cantando “La Vie En Rose” in un bar mentre lui sta vagando alla ricerca di alcool, e dove gli artisti sono tutti travestiti. Anche Ally ha modificato il suo aspetto per sembrare una di loro. Ma la sua voce spicca su tutti. Niente playback, lei è semplicemente favolosa. Jack la invita a bere, colpito dalla potenza  e dalla purezza della sua voce.

“Quando Jack torna dietro le quinte dopo aver visto cantare Ally, lei rimane un po’ confusa. Non capisce cosa sta succedendo o perché quel famoso musicista voleva bere qualcosa con lei”, racconta Gaga. “Rimane travolta”.

Quella sera, le circostanze li portano a conoscersi meglio in un bar frequentato da poliziotti e nel parcheggio di un supermercato. A parte i luoghi tutt’altro che romantici, ad Ally non serve molto per prendere le misure all’uomo al suo fianco.

“Inizia veramente a confidarsi con lui, e lui le dice che la trova bellissima anche se lei non gli crede affatto…ma comunque lo apprezza”, dice la Gaga.

Ally non è l’unica ad aprire il suo cuore. Cooper aggiunge, “Mi è piaciuto molto questo aspetto della loro prima notte. Lui le dice cose che credo non abbia mai detto a nessun’altro. Lui non è il tipo che parla di quelle cose, ma improvvisamente ne sta parlando con lei. Si sono appena conosciuti, ma c’è una certa alchimia, un sincronismo tale che finiscono entrambi per abbassare la guardia. Nel corso del film, ritornano ai discorsi iniziali, poi se ne dimenticano per poi ritornare a galla. È una sorta di tsunami emotivo al quale si abbandonano e che sarà una costante per tutta la loro storia”.

Gaga osserva, “Lei è innamorata del personaggio, ma il lato umano rapidamente prende il posto del fascino della star. Ha anche l’audacia di toccargli il volto”.

A sottolineare l’immediatezza del rapporto tra Jack e Ally, Cooper ha scelto alcuni momenti. Spiega, “C’è un’energia iniziale quando si gira verso di lui nel bar e lo vede per la prima volta. Abbiamo girato questa scena a 48 fotogrammi al secondo — è più importante come lei guarda lui che il contrario, e di questo Jack ne parlerà con lei più avanti, dell’impatto che ha avuto. Un’altra cosa che abbiamo voluto, sono stati i primi piani, all’inizio della relazione, di quei movimenti tattili: quando lui le tocca il naso, o le prende le mani, o quando lei gli tocca l’orecchio. Ci si ricorda sempre della prima volta che tocchi una persona, perché o ti dà la scossa nella schiena oppure ti lascia indifferente. Ma per loro sono brividi, ed è una cosa buona”, ride.

 

Dimmi una cosa ragazzo / Non sei stanco di provare /

O ti serve qualcosa di piu? / Non è dura fare quello che non si arrende mai?

 

 

Tell me something boy / Aren’t you tired trying to fill that void /

What do you need more / Ain’t it hard keeping it so hardcore

“Parla di me?” chiede Jack, dopo che Ally canta dolcemente le rime qui sopra.

“Proprio di te”, replica Ally. Sebbene si siano appena conosciuti, lei ha già iniziato a vederci chiaro. “Quando sono seduti nel parcheggio e lei canta per lui…” ricorda la Gaga, “per

me quello è il momento in cui lei si innamora, perché lui è un ragazzo dolce e molto gentile con lei”.

Proprio come succede ai personaggi che interpretano, Cooper dice che lui e Gaga “hanno fatto affidamento l’uno dell’altra. Ogni volta che cantava, in lei c’era una forza innegabile e sapevo che nessun’altra avrebbe potuto interpretare quella parte. Il suo talento, la sua etica del lavoro affinata in anni di carriera… Come regista, non posso far altro che essere grato di aver scritturato la persona giusta, eavamo in sintonia e questo è il modo con cui ci siamo approcciati ad ogni scena e in ogni canzone: come compagni”.

La Gaga afferma, “la prima cosa che ci siamo detti è stata, ‘Okay, adesso tu sei un musicista e io sono un’attrice. Facciamo questo cambio, e tienimi in un luogo confortevole ma vulnerabile e vuoto, in cui possa darti ciò che ti serve per il tuo personaggio. Lui lo ha fatto per me, e mentre lavoravamo alla creazione delle canzoni, l’ho visto diventare un vero musicista”.

In una delle canzoni di Jack preferite dai suoi fan, il coro canta, “È dura cambiare un uomo, è dura provarci, forse è tempo di abbandonare le vecchie abitudini”. Per un uomo totalmente ribelle come lui, ad Ally sembra che valga la pena provarci.

“Quasi immediatamente, Ally capisce che Jack sta vivendo una vita molto complicata, perciò diventa molto protettiva nei suoi riguardi”, dice la Gaga.

La storia offre uno scorcio di quello che a volte provano coloro che vivono dietro le quinte o oltre le corde di velluto, letteralmente e realisticamente. Jack ha vissuto lì per molto tempo e ne paga le conseguenze: per cominciare, soffre di acufene, un disturbo doloroso esacerbato da anni di vita accanto ad amplificatori al massimo che pulsavano nelle orecchie, sui palcoscenici di tutto il mondo. E se la sua popolarità non è in declino e la sua musica appare bella come non mai, potrebbe scoprire presto che la sua carriera sta finendo sul fondo di una bottiglia, distrutto e scartato da tutti.

Nonostante l’avventura di Ally e Jack sia una di quelle emotive, per una scena cruciale del personaggio di Cooper, Gaga si è superata nell’aiutare il suo collega.

“Sapevo che si trattava di una scena difficile e gli ho portato delle rose, quindi ne ho tenute un po’ per me e ho lasciato le altre in un posto in cui sapevo che le avrebbe viste”, dice lei.

“Oh, ragazzi, è stato bellissimo”, riconosce Cooper. “Mi dispiaceva che se ne fosse andata e pensavo, ‘Wow, adesso sono da solo’. Poi sono salito sul camioncino, perché Jack sale sul camioncino, ho aperto lo sportello e ho visto le rose. Le aveva lasciate sul sedile del passeggero”.

Sto cadendo / Quando le cose vanno bene mi ritrovo sempre a desiderare un cambiamento /

E nei tempi brutti, ho paura di me stesso

I’m falling / In all the good times I find myself longing for change /

And in the bad times, I fear myself

Nel film, probabilmente è il fratello di Jack, Bobby, che ha assistito ai momenti più belli e a quelli più brutti della sua vita. Durante tutta la loro relazione, Bobby non è stato soltanto il fratello maggiore di Jack, ma anche il suo surrogato di padre, manager, consigliere e forse anche il compagno di bevute. Anghe lui un tempo dotato di talento, evidentemente ha dovuto rinunciare ad ogni aspirazione per supportare il suo fratellino più talentuoso, attraverso gli alti e i bassi della vita della rock star. Ma un tale sacrificio ha lasciato un gusto amaro ad entrambi, tanto che neanche l’amore fraterno riesce completamente a superare.

Sam Elliott, uno degli attori più rispettati degli ultimi cinquant’anni, è interprete di Bobby, e Cooper rivela, “Ho scritto l’intera parte per lui, per Sam. Infatti se non l’avesse interpretata lui mi sarei trovato nei guai, perché volevo a tutti i costi che fosse lui ad interpretare il ruolo di un uomo pieno di risentimento opposto ad un altro pieno di saggezza, e lui è riuscito a mantenere l’equilibrio necessario in modo meraviglioso—impersonare un uomo pieno di amore risentimento per tutta la durata del film”.

Nonostante la parte fosse stata scritta appositamente per lui, Elliott non aveva mai conosciuto Cooper, prima di incontrarlo per discutere del film. Bradley è uno dei buoni di questo settore. L’ho sempre sospettato e già dal nostro primo incontro, sapevo di non essermi sbagliato. Era accattivante, cortese e diretto e mi ha conquistato subito”, ricorda Elliott. “Abbiamo parlato di lavoro, abbiamo parlato delle nostre mamme e anche della sua visione di “A star is born” e di come sarei dovuto entrare nella parte”.

In quel momento, Cooper aveva già iniziato a lavorare con l’insegnante di dizione Tim Monich, per sviluppare il timbro caldo della voce di Jack, molto più basso della sua voce abituale e simile al registro di Elliot. “Ho conosciuto molti musicisti icona, e so per certo che quando entrano in una stanza l’energia è tutta rivolta a loro”, dice Cooper. “Lo spettatore deve sentire la sua presenza nel momento che Jackson Maine appare nel film, e ho avuto l’istinto di abbassare il tono della mia voce. Ho lavorato con Tim in ‘American Sniper’ e lui è incredibile. Abbiamo passato mesi a provare la voce di Jack, e credo di averla abbassata di un’ottava. Ma è divertente, perché quando ti abitui alla voce, il resto del personaggio viene da sé”.

Apparentemente, Cooper ha fatto un lavoro eccezionale, come provato durante il primo incontro con Elliott. “Mi ha fatto sentire una registrazione di lui che leggeva e aveva una conversazione con il suo insegnante di dizione. L’ho ascoltato e sono rimasto senza parole nel constatare come la sua voce somigliasse molto alla mia”, dice Elliott. Cooper gli ha anche mostrato alcune scene girate assieme a Lady Gaga. “Mi ha fatto vedere una clip sul suo telefono mentre lui e Stefani cantavano seduti al pianoforte. Sono rimasto nuovamente senza parole vedendo la bellezza di quella scena”. Elliott continua, “ Per Bradley il lavoro è fondamentale. Essere vero. Essere onesto. Lui è molto collaborativo, generoso e uno di cui ci si può fidare. Con lui si riesce a dare il massimo, semplicemente perché è veramente un bravo ragazzo”.

Oltre alle similitudini esteriori dei personaggi, l’abile ritratto che Elliott fa di Bobby, riempie tranquillamente un altro ruolo nella vita di Jack: la sua coscienza. Quando Jack è alla ricerca della verità, deve solo guardare il fratello negli occhi. Volgere lo sguardo altrove è più facile…per entrambi. “E poi c’è la ragazza. Jack viene colpito da questa ragazza appena conosciuta e poi, dopo averla sentita cantare, se ne innamora profondamente. Entrambi scrivono musica, entrambi conoscono l’importanza della scrittura per la loro musica. Tutto sembra il momento perfetto. Ma Jack non riesce a sostentere la cosa a causa dei suoi vecchi demoni, e questo fa male al cuore di tutti, compreso suo fratello Bobby”.

Sebbene l’appartenenza alla famiglia abbia generato rancore tra i due fratelli, a Bobby  non fa certo difetto la saggezza e riesce a vedere le differenze tra il suo punto di vista del mondo e quello di Jack. In uno dei momenti preferiti da Elliott, Bobby dice ad Ally che una volta Jack gli disse, “La musica è essenzialmente un insieme composto da dodici note tra ogni ottava; dodici note e la ripetizione delle ottave. Praticamente la stessa storia ripetuta all’infinito. Tutto ciò che un artista può offrire al mondo, è la sua visione di quelle dodici note”. Un’altra delle perle di Jack, l’uomo che ha offerto così tanto, a lei e al mondo, mentre lottava contro gli ostacoli della vita.

In un particolare momento di difficoltà, Jack si reca a trovare un vecchio amico, George “Noodles” Stone.

Questo ruolo basilare è interpretato da Dave Chappelle, il quale ricorda, “Noodles rappresenta per Jack un percorso diverso intrapreso nella sua vita, ma che non si è mai realizzato. Quel tipo di percorso che io, personalmente, ho intrapreso nella mia vita— la persona che si divertiva e che poi ha deciso di mettere la testa a posto e farsi una famiglia. Noodles è sceso dalla giostra”.

Un fatto che Noodles, forse spiegandogli le proprie scelte, racconta in maniera piuttosto poetica a Jack, dopo averlo condotto sul giardino davanti casa, gli dice a proposito di Ally, “Forse è la tua via d’uscita… Stai galleggiando in mare aperto e poi un giorno arrivi in un porto. Mi dici, ‘resterò qui solo pochi giorni’. Pochi giorni diventano alcuni anni e poi ti dimentichi di dove volevi andare all’inizio, poi ti accorgi che non te ne frega un cazzo di dove stavi andando, perché ti piace dove sei ora”.

Chappelle stesso afferma che “nella vita i buoni amici sono come l’ossigeno, e per una persona famosa come lo è Jack? Quel tipo di fama può diventare soffocante. E inolte ha anche delle dipendenze, perciò ogni cosa contro cui sta combattendo può diventare soffocante. Tornare a trovare un vecchio amico è come correre per avere più aria. Ma lui ha perso i sensi prima di affiorare in superficie”.

Sorprendentemente, Chappelle non ha mai visto nessuna delle versioni precedenti del film, e non sapeva neanche che esistessero. “Non ne sapevo veramente nulla, ma immagino che possa interessare vedere le persone innamorarsi, e anche l’idea che una persona possa passare dall’oscurità a diventare famosa grazie a qualcuno che ti aiuta.

Questa relazione amorosa dove una persona insegna all’altra come diventare il meglio di sé stessi…credo che sia uno strumento molto potente”.

“Ho conosciuto Dave mentre recitavo in teatro a  Londra e lui era venuto a vedermi”. Cooper riflette. “Sono sempre stato un suo grande fan, e abbiamo finito per passare la notte intera a parlare. C’era qualcosa nella dinamica che mi affascinava, e spaendo che stavo per fare questo film, mi sono detto, ‘Lui deve interpretare Jackson, il vecchio amico del musicista’. Ero così felice quando ha accettato, e lui ha messo molto di lui nel personaggio, umorismo, drammaticità e anima. Quella è stata la scena che preferisco del film”.

“Mi è piaciuta la cultura sul set di Bradley, la rilassatezza, il fatto che si sia circondato di persone in cui lui credeva dal punto di vista artistico”, nota Chappelle. “Ha indicato la sua visione ma senza timore di provare cose nuove o diverse da quanto pianificato, nel caso le avesse ritenute migliori in quel momento. Lui è molto spontaneo e, essendo un attore brillante, è stata una delle cose  che ho apprezzato di più”.

Chappelle ha conosciuto Lady Gaga durante la produzione del film. “Vista da vicino ha un talento enorme, e mi ha colpito perché è una persona intelligente e di sentimenti profondi”, dice. “penso che abbia un rapporto puro con i suoi fan, più di ogni altro artista che io conosca. Sostiene quei ragazzi e loro la adorano”.

Nonostante sia più conosciuto per i suoi ruoli drammatici, l’amore di una vita per la commedia di Cooper—in particolare come cabarettista—lo ha spinto a cercare un altro comico per il ruolo del padre di Ally, Lorenzo: Andrew Dice Clay. “Ho imparato a memoria le videocassette comiche di Andrew Dice Clay, quando ero alle scuole medie, e le recitavo per il disappunto dei miei amici”, sorride Cooper. “Ma l’ho sempre visto come un attore di talento ed ho guardato ogni film in cui era presente, quindi mi sono emozionato di poter lavorare con lui”.

Attore che ha avuto alti e bassi nella carriera, Dice commenta la storia, “Credo che sia più attuale adesso che allora, grazie a quanto sta accadendo ora con tutti i social media a disposizione. Ognuno vuole diventare una star, chiunque è alla ricerca dei famosi 15 minuti di fama e tutto ciò che vogliono è di diventare virali. Quello è lo scopo di chiunque abbia in mano un telefono, vale a dire tutti noi nel mondo di oggi.

“Ma la fama—la vera fama—è una cosa divertente”, continua, “e chiunque ottenga una vera fama riesce a capirlo. Può essere spaventosa, e hai bisogno che il tuo staff ti sia sempre accanto perché potrebbe succedere qualunque cosa, visto che il mondo intero sa chi sei”.

La parte di Dice come padre di Ally, lo ha ovviamente portato a recitare al fianco di Lady Gaga. Cooper ha organizzato il loro primo incontro in uno studio di Hollywood, iniziando da una conversazione informale prima di passare a discutere vagamente delle scene che avrebbero girato assieme. “Poi ci ha chiesto di fare lì una scena molto intensa”, ricorda Dice, “avrei dovuto piangere. Conoscevo quella ragazza da mezz’ora e subito me la sono ritrovata fra le braccia con le mie lacrime che la bagnavano. Anche Bradley si è messo a piangere. Siamo due ragazzi molto sensibili”.

Nella storia, Lorenzo è un padre amorevole, ma anche molto protettivo, attento che le aspettative di sua figlia non diventassero troppo alte. Quando dice a proposito di Ally, “Con una voce celestiale. Ma sapete una cosa? Non sempre i migliori cantanti ce la fanno”, mettendola a paragone con le grandi star della sua generazione—persone che cantavano come Sinatra, ma che non avevano lo stesso aspetto, il vestito a doppio petto, gli occhi azzurri. Ammortizzando il colpo in anticipo, come fa ogni padre, senza rendersi conto che le parole a volte feriscono.

“Non dimenticherò mai il lavoro fatto per quella scena”, dice Gaga. “Mi ha riportato a quando facevo i provini da ragazza—A dire il vero prima di fare la cantante volevo diventare un’attrice—e non sono mai andata neanche vicino ad avere un ruolo o una seconda audizione. In quel momento, penso che vedrete veramente in Ally una persona sconfitta dall’industria musicale. Non crede in sé stessa. Non pensa di essere bella o che la sua voce conti qualcosa. Quindi, c’è un momento in cui vediamo Lorenzo che prova a farla rialzare, a farla sentire meglio. Purtroppo però non ci riesce. Riesce solo a ricordarle che ha già 30 anni e che ancora non ce l’ha fatta”.

Prima di conoscere Jack, la tifosa più convinta di Ally è il suo amico e collega, Ramon, interpretato dal versatile attore Anthony Ramos. “Ramon è la cheerleader di Ally, l’amico che tutti vorremmo, quello che ti tira su soltanto perché ti ama da morire, certamente non perché vuole qualcosa da te o perché ti deve qualcosa. Vuole soltanto che lei vinca nella vita”, dice lui.

“Ramon porta la leggerezza che manca ad Ally e la aiuta a credere in sé stessa”, dice Gaga. “Ogni volta che nel film sto per andare in scena, lui è lì a darmi conforto, e quando sono giù di morale, è lui che mi riporta con i piedi per terra, che mi ricorda chi sono veramente. E Anthony è veramente genuino; penso che anche se in quei momenti stavamo recitando, in realtà sembrava che non lo fossimo”.

In effetti è Ramon che organizza l’incontro iniziale fra Jack e Ally. “Ramon scorge Jackson Maine fuori dal drag club e lo accompagna all’interno, facendogli conoscere un universo a lui probabilmente sconosciuto fino ad allora”, ipotizza Ramos. “Lui nota la reazione di Jackson alla performance di Ally, e questo è gratificante per Ramon, perché conosce il talento di Ally. Lo accompagna a conoscerla ed è anche colui che incoraggia Ally a dare una chance all’uomo”.

Oltre a darsi anche lei una chance. Dietro le quinte quando Jack prova a farla cantare in pubblico per la prima volta, Ramon spinge la sua amica nella direzione giusta—il palcoscenico. Ma è uno stimato produttore musicale che le farà spiccare il volo per una carriera da solista.

Amico di Cooper da oltre 15 anni, Rafi Gavron ha il ruolo dell’uomo che spesso è avversario e rivale di Jack, Rez Gavron. L’attore ha lo stesso cognome non per caso, ed è felice che la sua famiglia veda il film. “C’è una scena dove Ally è sul palco e dice, ‘Voglio ringraziare il mio produttore, Rez Gavron”, quindi credo che i Gavrons si divertiranno a sentirlo detto ad alta voce”, immagina.

Con l’esperienza si ingrandisce la conoscenza, e Gavron dice del suo personaggio “sa tutto di Jack. Tutti i suoi successi, i suoi tranelli. Lo rispetta come musicista di talento, ma sa che Jack ha dei problemi legati alla dipendenza e la sua preoccupazione più grande è se questo possa influire sul potenziale successo di Ally. Una scena già vista. Jack ne è innamorato, ma Rez è innamorato del suo talento. La sua fiducia in lei è straordinaria, vuole che il mondo la senta cantare. Pertanto, la deve anche proteggere”.

“Rez è parte dell’avventura musicale di Ally, parte del suo mondo, migliorando la sua musica e il suo aspetto oltre lo scopo di quanto fatto da Jack per lei”, dice Cooper del personaggio che spesso assume la posizione del poliziotto buono/poliziotto cattivo. “Molto di quanto fatto da Rafi è stato improvvisato, e ha fatto un lavoro egregio illustrando come un artista venga influenzato da altri e si affaccia su nuovi scenari”.

A differenza di altre versioni della storia, è Ally che sceglie di portare la sua carriera verso altre direzioni, non il rancore che Jack nutre verso la sua ascesa meteoritica, che a un certo punto si presenta fra di loro. Lei sta modellando il suo stesso percorso; lui pensa che lei si stia svendendo e lo stia tradendo.

“Rez vuole che Ally abbandoni il pianoforte, che si affidi ad un coreografo, e lei comincia ad adeguarsi al suo pensiero”, dice la Gaga. “A me è successo qualcosa di simile, e sono sicura a anche a molti altri. La storia è molto sincera in un certo senso”.

Il film ospita la presenza di alcuni cameo di personaggi del mondo del cinema, del teatro e della musica, tra cui Ron Rifkin, Greg Grunberg, Eddie Griffin, Luenell, D.J. Shangela Pierce, Derek Kevin Jones, William Belli, Marlon Williams, Brandi Carlile e Halsey.

Al fianco di Jack appare un “super gruppo” in una performance ai Grammy, di cui fanno parte famosissimi musicisti come, Don Was, Victor Indrizzo, George Doering, Michael Bearden e Lenny Castro. Mentre la band che suona con Jack nel film, è composta da Lukas Nelson & Promise of the Real.

Sono dove non si tocca / Guardami mentre mi immergo / Non tocco mai il fondo…

I’m off the deep end / Watch as I dive in / I’ll never meet the ground…

“Una delle cose che Stefani ha portato con sé, è stato il mondo della musica”, dichiara Cooper. “Ci diceva, ‘Dobbiamo lavorare con questa persona’  e poi, ‘Questa persona andrebbe bene per questo’ e improvvisamente per me tutto è diventato un gioco da ragazzi.

Lei ha fatto tutto il lavoro pesante, così che quando arrivavo in scena tutto era già pronto”

“Abbiamo lavorato in uno studio e lo abbiamo riempito con i migliori scrittori”, dice Gaga, “e abbiamo scritto molte canzoni per questo film. Abbiamo scritto anche durante le riprese.

Ho iniziato a scrivere, ‘I Don’t Know What Love Is’ dopo aver girato la scena nel bar dei poliziotti, perché ero rimasta sopraffatta dall’emozione che mi ha dato girare quella scena so. In verità stavo usando il computer di scena di Ally—ma ho chiesto se potevo usare il mio notebook personale—e l’ho scritta proprio lì. Poi io e Lukas l’abbiamo completata”.

Lukas Nelson, figlio della leggendaria star della musica country, Willie Nelson, aveva già lavorato con Cooper e Gaga alla stesura e alla produzione delle canzoni originali del film, perciò è sembrato ovvio che lui e la sua band, Promise of the Real—Anthony Lo Gerfo, Alberto Bof, Corey McCormick e Tato Melgar—avrebbero suonato con Jackson Maine nel film.

“Bradley ci ha dato un’idea di alcune scene in cui era prevista la musica, e in cui non voleva che nelle canzoni ci fossero riferimenti diretti ai personaggi o alle cose che succedono nel film”, ricorda Nelson. “Voleva che fossero accennate e capaci di rimanere isolate”.

Questo ha significato una chiara deviazione dell’uso dei testi come dialoghi del film, così come tutte le canzoni superflue. “Non c’è un punto del film dove i testi cantati non siano in relazione al momento emotivo che sta succedendo nel film”, afferma Cooper. “Vengono cantate solo parole che hanno esattamente a che fare con le loro paure, le speranze e i loro sogni in quel momento. Sono essenzialmente parte della sceneggiatura, pur non essendo la sceneggiatura”.

“Io e Stefani abbiamo iniziato a scrivere come pazzi”, dice Nelson. “Lei è una scrittrice formidabile, un genio delle liriche e come asrtisti ci siamo trovati in grande sintonia. I nostri cervelli funzionano all’unisono, e a volte ci veniva in mente perfino la stessa parola. E anche Bradley se ne intende di musica, quindi noi tre abbiamo lavorato in collaborazione per le musiche del progetto”.

Parte del processo di Cooper, è stato di sviluppare uno stile musicale e un suono caratteristico per Jackson Maine, a cui Nelson lo ha aiutato a realizzare. “Lui è un grande fan di Neil Young, quindi abbiamo missato il suo sound a quello di Pete Townshend degli The Who, per trovare il movimento di chitarra specifico per lui”, dice Nelson. “Abbiamo pensato a Waylon Jennings and The Strokes. Era intenzionale e allo stesso tempo non una cosa qualsiasi, ma autentica per il suo personaggio, e Bradley ha lavorato sodo dando prova di essere veramente un musicista naturale”.

Durante il processo, per Gaga era importante che Cooper non venisse mai di inquadrato in un particolare tipo di musicista. “Lei mi ha veramente protetto”, dice. “Sapeva che avrei scoperto qualunque sound per Jack se solo mi avesse lasciato esplorare la musica”.

La tattica ha funzionato. Nelson dice che “Black Eyes”, la canzone che apre il film, è stata realizzata all’istante. “Io e Bradley la abbiamo scritta in studio, assieme alla band. Ho iniziato a suonare e lui a cantare il testo, ed è venuta subito fuori”.

Cooper ha preso lezioni di chitarra, pianoforte e di canto assieme al coach Roger Love. “Cantare non è facile”, ammette Cooper, “e in special modo cantare di fronte a un sacco di gente. All’inizio, dopo il primo verso ero già senza fiato. Ho dovuto studiare cinque giorni a settimana per sei mesi, per imparare a cantare, e non come Bradley ma come Jackson”.

Il cavallo di battaglia di Jackson Maine, la provocatoria “Maybe It’s Time”, è stata scritta con Jason Isbell. E Gaga ha lavorato a stretto contatto con giganti della musica come Mark Ronson, Anthony Rossomando ed Andrew Wyatt, per scrivere quello che è diventato essenzialmente il tema di Ally e Jack, “Shallow”. La canzone è cantata a pezzi all’interno del film, prima di essere interamente realizzata, ad iniziare dalle poche righe con cui Ally convince Jack, dentro il parcheggio.

Sfondo la superficie / Dove non possono farci del male…

Crash through the surface / Where they can’t hurt us…

 

Per Cooper era importante che lo stile fotografico del film avesse la prospettiva di una persona sola, con l’auspicio di dare al pubblico la possibilità di sperimenare l’inebriante energia che deriva dall’esibizione davanti a una folla di fan. Per ottenere questa sensazione, Cooper e il direttore della fotografia Matthew Libatique, hanno scelto di filmare tutte le sequenze delle esibizioni, dalla prospettiva dei musicisti: questo vuol dire dall’immediato punto di vista dei cantanti e dei musicisti, e l’interazione sul palco degli uni con gli altri. Nessuna panoramica dei concerti dalla prospettiva del pubblico; l’obiettivo era nel vivo della performance.

Gerber dichiara, “Bradley ha avuto un approccio molto specifico rispetto al racconto cinematografico della storia. Certe angolazioni che di solito si vedono nei film tradizionali con musicisti impegnati nei concerti, non le vedremo mai in questo film. Al contrario, lui e Matty ti portano nel mezzo di quello che significa iniziare a diventare famoso, oppure di essere famoso già da molto tempo e cosa significhi perdere tutto ciò. È molto viscerale”.

Libatique ha dato le luci a numerosi video musicali, a concerti e anche a film. “Lui è un artista”, dichiara Cooper. “Sono arrivato a lui grazie a Darren Aronofsky, per il quale aveva già lavorato a molti dei suoi film, e siamo subito giunti ad un accordo. Gli ho detto che non avevamo molto tempo e che ci saremmo mossi in fretta, gli ho fatto vedere la palette dei colori, poi un piccolo pezzo della composizione di aperturae lui ha capito tutto”.

Libatique ha usato varie tecniche di inquadratura, tra cui le camere a mano, la Steadicam, inquadrature a campo lungo seguendo Jackson Maine dal backstage fino al palco e così via, mantenendo di frequente il focus estremamente in primo piano sui soggetti. “Ringrazio il Signore per avermi dato Matty e la sua troupe, sono stati fantastici”, enfatizza Cooper. “E anche il nostro operatore di ripresa, Scott Sakamoto. Mi sono soffermato più volte a vederlo lavorare, è quasi un ballerino. Uno dei più grandi di tutti i tempi”.

Ad integrare il visivo, il fonico di presa diretta Steve Morrow ha lavorato per progettare il suono in modo che permettesse una transizione senza soluzione di continuità, dal  backstage al centro del palco, proprio come fanno i musicisti, senza nessuna udibile interruzione. Ci racconta, “Nei film più tradizionali, si ha la sensazione che quando parte la musica ci si trovi in un mondo diverso in termini di udibilità, e Bradley e Stefani volevano evitarelo. Il pubblico è sempre più sofisticto, certe cose le nota. Secondo me, la cosa peggiore che possa capitare è che si venga ad apprezzare meno il film a causa delle canzoni cantate in playback. Bradley non voleva che il pubblico rimanesse fuori da quel mondo, guardare le cose che accadono dal di fuori. Voleva che il pubblico fosse interamente al centro dell’azione”.

Con quello scopo in testa, registrare le performance live nel giorno delle riprese, è stato un momento critico. Perciò, quanto di vede e si ascolta localmente nel film, è statao tutto registrato live durante le riprese. “La purezza di una esibizione live non ha paragoni”, asserisce Cooper. “E tutte le canzoni del film sono in presa diretta, non c’è niente di pre registrato, e penso che siamo riusciti a filmare la verità in ogni esibizione”.

Soltanto i cantanti potevano ascoltare le tracce pre registrate, per mezzo di piccole cuffie camuffate nelle parrucche; la band faceva finta di suonare mentre Cooper e Gaga cantavano live. Oltre ai normali mirofoni del palco, Morrow e il suo team hanno installato un’ampia rete di snesibili strumenti di registrazione, sul palco e tutto intorno il teatro di ogni luogo in cui furono fatte le riprese. “Tutto questo non è normale amministrazione”, riconosce, “ma volevamo avere a disposizione quanto più materiale grezzo, così abbiamo utilizzato anche quel materiale per ottenere quello di cui Bradley aveva bisogno”.

Se le riprese della macchina da presa e del suono dovevano essere autentiche, altrettanto dovevano essere le location. “Abbiamo avuto l’idea di fare certe cose in teatri di posa, così da poter avere maggiore controllo rispetto ai rumori, le illuminazioni e cose simili”, racconta Gerber. “Poi però abbiamo scovato dei luoghi magnifici, in cui abbiamo avuto una collaborazione ed un supporto incredibile, perciò non c’era motivo per cui non farlo nei luoghi reali dove queste cose accadono  veramente. Iniziare una produzione in questa maniera sembrava un’impresa titanica, ma poi abbiamo scoperto che era sorprendentemente molto meno complicato di quanto avevamo pensato inizialmente”.

La produzione ha lavorato a stretto contatto con la AEG e la Golden Voice, per pianificare ed eseguire le logistiche. Le riprese principali hanno avuto inizio a Indio, California, dove la troupe ha passato la prima settimana di riprese sull’ampio terreno del Coachella Music Festival, nel mezzo dei due fine settimana del festival. La potenziale complessità delle riprese è stata resa molto più agevole dal fatto che l’ospite d’onore era niente di meno che  Lady Gaga.

Usando i molteplici palcoscenici, con le attrezzature e le infrastrutture già in posizione, la produzione ha avuto modo di riprendere un enorme set che non sarebbe stato possibile  duplicare facilmente. “Le attrezzature, le strutture delle illuminazioni e il backstage esistevano già, quindi siamo riusciti a riprendere il posto così com’era”, spiega Howell Taylor. “Girare in luoghi autentici dà al film quel tipo di legittimazione che, anche se si disponesse di tutti i soldi del mondo, non potrebbe essere ricreato in alcun modo”.

Per la performance del rauco Jackson Maine che apre il film, Cooper e una piccola troupe hanno fatto alcune brevi riprese sul palco principale dello Stagecoach Music Festival, mentre era in corso il concerto di Jamie Johnson e Willie Nelson. Senza alcuna presentazione o musica udibile attraverso gli altoparlanti, la scena era finita prima che il pubblico ignaro si accorgesse che su quel palco c’era l’attore Bradley Cooper che stava cantando.

Il trucchetto è stato ripetuto in seguito nel corso di un grande festival musicale europeo. “Ironia della sorte”, dichiara Cooper, “Kris Kristofferson stava tenendo un concerto proprio l’estate in cui eravamo lì, ed è stato veramente gentile a concederci di fare un paio di minuti di riprese sul suo set.

“Bene, cantare live davanti alla troupe è impegnativo, ma pensate davanti a 20.000 oppure 80.000 persone?” continua. “Ogni volta prima di iniziare urlavo a Steve Morrow, ‘Forse dovremmo farlo in playback’ e lui mi rispondeva, ‘Ma di cosa parli? Devi cantare dal vivo!’ E l’ho fatto. In Inghilterra ho cantato sul palco dove c’erano anche Robert Plant, Jack White, Thom Yorke… MA la cosa migliore che mi sia capitata, una volta finito, è che ho potuto dire, ‘Signore e signori, Mr. Kris Kristofferson’. E lui ha fatto il suo ingresso in scena. Non lo dimenticherò mai”.

Altri grandi spazi usati per le riprese sono stai, lo Shrine Auditorium, il Greek Theater, il Regent Theater e il The Forum. Girare in spazi così grandi che ospitano enormi folle di spettatori, hanno rappresentato una difficoltà dal punto di vista creativo da parte della produzione. Però, piuttosto che affidarci a migliaia di controfigure, la produzione ha trovato il modo di riempire le sale utilizzando una risorsa impagabile: i fan di Lady Gaga.

Conosciuti con il nomignolo affettuoso di “Little Monsters”, i fan di Gaga hanno avuto l’opportunità di partecipare alle riprese in qualità di pubblico pagante. Sono stati venduti biglietti in ogni teatro che abbiamo usato, devolvendo gli incassi all’iniziativa di beneficenza di Lady Gaga, la Born This Way Foundation, e la produzione ha beneficiato del genuino entusiasmo dei suoi fan. E se avere spettatori dal vivo ha fornito l’energia e la visualità necessaria, i fortunati spettatori che sono rimasti fino alla fine di una serata particolare al The Greek, hanno assistito ad un improvvisato, unico e privato spettacolo di due delle canzoni di maggior successo di Lady Gaga suonate al pianoforte—il suo modo di ringraziare i suoi fan per averle dedicato il loro tempo.

Grazie allo stile di ripresa e alla prospettiva, ogni location è stat usata in vari modi e hanno fatto da sfondo per i diversi teatri raffigurati nel film. “Sapevamo che Matty avrebbe girato molto con la camera a mano, che offre allo spettatore l’abilità di vedere ogni cosa con grandi dettagli, dai camerini alla pancia del teatro fino al palcoscenico”, nota la scenografa Karen Murphy, che era intrigata dall’idea di rappresentare visivamente il viaggio di un artista. “Come per ogni altro aspetto del film, dall’inizio tutto doveva essere autentico e prospettivo. Io e Bradley abbiamo discusso di come sarebbe stato importante vedere la nascita di una pop star dal suo stesso punti di vista, essere all’interno della fama quando si manifesta rapidamente e provare tutto per la prima volta”.Murphy, che non è di L.A., ha fatto molta strada in auto per trovare l’aspetto e la sensazione giusta delle location che le sarebbero servite. “A Los Angeles ci sono molti spazi bellissimi e molto diversi tra loro, che per una outsider come me è stato unico”.

Ha scoperto una casa a Kensington Road nella zona di Angelino Heights/Echo Park, diventata la casa dove Ally vive con suo padre, un autista di limousine che gestisce il lavoro da casa. “Doveva sembrare come se una famiglia ci vivesse, ma non dare l’idea di essere un palazzo o una villa, e mi sono piaciute le case di quella zona. È alta e si affaccia sul centro di Los Angeles, il che dà anche una bella vista dalla strada, visto che dovevamo anche fare delle riprese dall’esterno”.

Al contrario, la casa di Jackson Maine è appartata—anche suo fratello Bobby ha difficoltà a trovarla nel mezzo del bosco. “Ho pensato che una villa in stile  L.A. non sarebbe stata appropriata per Jack”, nota la Murphy. “Le sue radici sono in Arizona, è un ragazzo di campagna, la sua è una musica che sa di terra …Volevo trovare qualcosa che gli somigliasse e non fosse enorme o con un indirizzo alla moda, piuttosto qualcosa di isolato dove potesse scrivere e fare la sua musica bellissima. Credo che viva da solo da molto tempo, e che abbia bisogno di un posto accogliente e rilassante, per una persona la cui vita non va proprio al massimo”.

Murphy ha usato molto legno negli ambienti estranei ai concerti. “Non volevo dare troppo risalto alle cose. Ho guardato molti documentari musicali che includono posti in cui gli artisti creano i loro album,  solo per capire come è la loro vita fuori dal palco e in generale capire di che cosa si circondano. Raramente seguono le mode o i colori o altre cose in particolare, sono solo ambienti veri, ed è difficile scegliere la palette di colori in un ambiente vero. Così lo si riempie di cose personali, oggetti che potrebbero aver per davvero”.

Non voglio dire che la sua casa non sia adorabile. “L’aaredamento è eccellente, molto accogliente, tutto sommato adorabile. Lui è ricchissimo, ma ogni oggetto proviene dalla sua vita sulla strada—poster dei suoi tour nel corso degli anni, quel tipo di cose”.

Per riprendere l’esperienza degli artisti on the road e sul palco, Murphy dice, “Ho pensato fosse utile lavorare accanto ad un vero  tour manager—con l’art department, gli arredatori—perché stavamo per riprendere dei veri concerti. La produzione ha contattato Eric Johnson, che ha lavorato con Neil Young, ed è diventato parte del team, dandoci dei consigli preziosi”.

La costumista Erin Benach ha dovuto affrontare diverse difficoltà per il suo lavoro nel film, in particolare, dice lei, è stato “cercare di prevedere la moda di due anni e allo stesso tempo creare un look senza tempo, perché sapevo che tutti non vedevano l’ora di sapere cosa avrebbe indossato Stefani in questo film, ed era importante che lei fosse il fulcro di questo film”.

Come i suoi colleghi, la Benach ha esplorato a fondo le storie dei personaggi all’inizio del film, per capire a che punto sarebbero stati quando inizia il racconto. “Ci è piaciuta l’idea che Jack avesse un armadio molto piccolo e uno stile dal quale non si allontana mai troppo. L’abbiamo definita un uniforme. Ormai non deve più fare colpo su nessuno. Immaginiamo che pensi molto a come debba vestirsi, visto che ha tre paia di pantaloni, quattro camicie, una giacca e un’aria di  nonchalance. Non lo vediamo mai scegliere cosa indossare”.

Con un guardaroba del genere, sorprende sapere che tutti i vestiti di Jack sono su misura. “Li abbiamo realizzati tutti noi. Anche se non sembra, tutti i suoi vestiti sono fatti su misura”, assicura la Benach. “Tutti i suoi jeans dovevano essere adatti per calzare gli stivali. Abbiamo realizzato la cintura, le camicie, che erano un ibrido fra le camicie anni `70 e quelle moderne. Tutti i tessuti sono spessi per renderlo più magro e un po’ trasandato. Sembra quasi che si trovi in un suo mondo, perciò era importante non collegarlo a vestiti specifici e riconoscibili”.

Ally, dall’altro lato, subisce una trasformazione che si riflette fortemente negli abiti che indossa. “Quando inizia il film, lavora come cameriera in un hotel, quindi indossa un’uniforme, e poi si esibisce in un drag club, creando così ancora un altro personaggio, indossando una sottoveste attillata che probabilmente non metterebbe mai nella vita di tutti i giorni. Ecco perché la vediamo sempre vestita in jeans e maglietta. Il suo senso di stile, a basso costo”.

Quando inizia a frequentare regolarmente Jack sul palco, dice la Benach, “La vediamo in qualche modo avventurosa. Abbiamo fatto molte compere vintage in centro e a Long Beach, trovando delle gemme che avrebbero fatto al caso suo”.

Quando iniza ad emergere come artista, Ally si evolve”, osserva la Benach. “Gli stilisti iniziano a regalarle vestiti ed altre cose, inizia a vestirsi per partecipare ad eventi. Sta diventando una pop star. Naturlamente, Stefani ha avuto grandi idee ed è stat molto utile nel guidarci nella direzione giusta”. Benach è riuscita ad incorporare abiti di grandi designer al mix. “Abbiamo contattato numerose case di moda ed abbiamo ricevuto un’ampia gamma di opzioni ”.

Uno dei vestiti che indossa Ally, è stato realizzato dalla Benach e il suo team. Senza svelare molto, per uno dei momenti più coinvolgenti del film, quando Ally canta all’apice della gloria, abbiamo dovuto tenere conto di dover offrire un’eleganza sobria, quindi ho disegnato per lei un vestito color blu uovo di pettirosso, che credo catturi la sua bellezza e la sua fama, oltre che l’emozione del momento.

La Benach ha anche dovuto tenere in considerazione il fatto che Gaga avrebbe dovuto esibirsi—spesso ballando— con il suo guardaroba. “ Il modo migliore per comprendere come disegnare vestiti per ballare, era guardare le figure di ballo! Questa è stata la mia parte preferita del lavoro, guardare Stefani ballare con il suo coreografo. Non ha prezzo perché si vede l’importanza del momento attraverso i movimenti di ballo e della musica. Una volta fatto questo, sono tornata immediatamente al mio tavolo di lavoro con un sacco di idee in testa”, dice lei.

 

Gaga ha potuto sicuramente riconoscersi nella evoluzione del suo personaggio. Proprio mentre tutto intorno a lei diventa grande e la carriera di Ally prende il volo, la Gaga dice, “Una volta ho detto okay, niente pianoforte, ho deciso che avrei avuto dei ballerini. Poi ho iniziato a disegnare i miei costumi di scena e a costruire le attrezzature, e lo spettacolo è diventato importante. Ma nel mio cuore, quando abbiamo iniziato, ero sola con il mio pianoforte”.

Siamo lontani dall’acqua bassa, ora.

We’re far from the shallow now.

 

Una volta concluse le riprese, Cooper si è ritirato in casa con la troupe delle edizioni per il montaggio del film. “Devo dirvelo, il mio montatore, Jay Cassidy e il suo primo assistente, Mike Azevedo, abbiamo passato lo sa solo Dio quanti mesi a 16 ore al giorno per costruire questo film. loro sono stati fondamentali per realizzarlo”.

Mentre Cooper lavorava alla postproduzione, la maggior parte del cast e della troupe sono andati avanti, ma il tempo passato insieme per realizzare “A Star Is Born” ha lasciato un segno indelebile.

Gaga, che ha continuato a lavorare anche durante la fase di post produzione, per completare la colonna sonora, dice, “Molte cose di questo film mi tornano alla mente. Credo che molti si riconosceranno in questi temi, e troveranno la storia molto profonda. E poi c’è la musica a racontare la storia—qualcosa che tutti noi abbiamo preso molto seriamente e in cui abbiamo creduto. Tuti eravamo concordi con la visione di Bradley e tutti volevamo, fino all’ultimo secondo, renderlo perfetto”.

“Se c’è una cosa che ho imparato, è che quando si sta creando una qualsiasi forma artistica, se sei concentrato, credi al tuo istinto ma riesci anche ad essere flessibile, si possono fare cose spostare il modo di vedere le cose delle persone”, riflette Cooper. “E quando tutta la tua squadra ti è vicina? È una sensazione meravigliosa. Tutti hanno creduto nella mia idea ed è stato bellissimo e, penso che mi abbia dato fiducia per continuare un impegno importante ogni giorno.

“Questo è stato un viaggio lungo tre anni e l’esperienza è stata grandiosa, e se sarò fortunato e potrò ripetere l’esperienza, beh, penso proprio che lo rifarò”, continua Cooper, aggiungendo, “C’è una battuta nel film che Jack dice ad Ally, ‘Se c’è un solo motivo per cui siamo qui, è per dire qualcosa a qualcuno che la vuole sentire’. Spero che sia quello che abbiamo fatto”.

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