MAGIC MIKE Tutte le curiosità ufficiali

  

sinossi

Mike (Channing Tatum) è un imprenditore. Uomo dai molti talenti e dal grande fascino, trascorre le sue giornate inseguendo il Sogno Americano in tutti i modi possibili: riparando i tetti delle case, lavando auto o disegnando mobili nel suo appartamento sulla spiaggia di Tampa. Ma di notte… Mike diventa semplicemente magico. Focosa star di uno spettacolo tutto al maschile, Magic Mike, grazie al suo stile originale e al suo eccezionale modo di ballare, è da anni l’attrazione principale del Club Xquisite. E più lui piace alle donne, più loro spendono, più Dallas (Matthew McConaughey), il proprietario del locale, è contento. Intuendo delle potenzialità in un diciannovenne che ha soprannominato The Kid (Alex Pettyfer), Mike lo prende sotto la sua ala protettrice iniziandolo alle raffinate arti di ballare, animare una festa, rimorchiare le donne e fare soldi facili. Non passa molto tempo prima che la nuova attrazione del club abbia delle ammiratrici tutte sue. Intanto Mike incontra l’affascinante sorella di The Kid, Brooke (Cody Horn) che differenza delle altre, è una ragazza diversa…

 

NOTE DI PRODUZIONE

 

L’idea di ambientare un film nel mondo degli spogliarellisti covava nella mente di Channing Tatum da molto tempo. Avendo fatto parte in passato di quel mondo, ne percepiva il potenziale cinematografico in termini di comicità, originalità, intrattenimento…e di piccanti rivelazioni. Ma è stato solo dopo una chiacchierata con Steven Soderbergh che Magic Mike è diventato un progetto destinato al grande schermo. Tatum, protagonista e produttore del film, ricorda “Gli ho raccontato che avevo lavorato come spogliarellista per otto mesi, quando avevo tra i 18 e i 19 anni. Ho sempre pensato di poter trarre una storia da quella esperienza, perché ogni volta che saltava fuori l’argomento la gente voleva saperne di più. Come eri entrato in quell’ambiente? Com’era? Quanti soldi guadagnavi? Steven mi ha detto: ‘Dovresti farlo. Assolutamente. Dovresti scrivere questa storia e io potrei dirigerla’” “Ho pensato che fosse una delle idee migliori per un film che mi sia mai capitato di ascoltare” racconta Soderbergh. “E’ sexy, divertente e un po’ pazza, e permette di dare un’occhiata ad un ambiente interessante, esclusivo, nel quale la maggior parte delle persone non mette mai piede”. “Non mi era mai capitato di lavorare con qualcuno dotato di un così forte spirito di collaborazione” dice Tatum parlando di Soderbergh, che lo ha diretto lo scorso anno nel thriller Knockout. “Non solo collaborativo, ma davvero in grado di responsabilizzare il cast e il resto della troupe, di trarre contributi utili al progetto dalle idee di tutti”. E’ stato durante quelle sessioni che il regista ha suggerito di dare alla storia una duplice prospettiva, affiancando al protagonista il personaggio diciannovenne di Adam, detto The Kid, che meglio avrebbe rappresentato il punto di vista di Tatum da ragazzo, che oggi veste invece i panni del suo mentore, il trentenne Mike. Più che i fatti realmente accaduti, “quello che volevo riprodurre” racconta Tatum, “erano le atmosfere e l’energia di quel periodo, e la sensazione di essere in quel momento della vita in cui sperimenti e sei pronto a fare qualsiasi cosa. Puoi anche avere dei piani per il futuro, ma sul momento quello che conta è la prossima paga, la prossima festa, e divertirsi”. “Nessuno dei personaggi è basato su una persona reale, neanche il mio”, prosegue Tatum. “Per scelta tutto quello che accade è inventato, in quanto volevamo essere liberi di creare delle situazioni e raccontare la storia migliore”.

 

“Penso che probabilmente la vita di Channing sia stata molto più pazza di come questo film avrebbe mai potuto raccontarla. Se avessimo inserito degli avvenimenti reali nessuno ci avrebbe creduto”, dice Reid Carolin (produttore). Allo stesso tempo osserva: “Volevamo che fosse la storia credibile dell’esperienza di un ragazzo che lotta per rimanere a galla, ma che avesse anche dei momenti quasi surreali, quelli in cui nei weekend si strappa via i vestiti e balla in una stanza piena di donne urlanti”. A 18 anni, si arrabattava tra mille lavoretti temporanei cercando di immaginare come trovare quello successivo, ha sentito un annuncio alla radio che cercavano ragazzi a cui piacesse ballare, e ha fatto un provino per uno spettacolo tutto al maschile. “Ho pensato ‘Perché no?’ Potevo anche ballare e mi sembrava una cosa che avrei potuto fare per un po’ di tempo per divertirmi”. “Mi capitava di esibirmi per due ore e di guadagnare 150 dollari, qualche volta arrivavo a 600 dollari alla settimana che per me all’epoca erano davvero un sacco di soldi”, continua. “Mi divertiva molto l’aspetto legato allo spettacolo, anche se ballare in perizoma può rivelarsi un’esperienza abbastanza umiliante. Più cerchi di sembrare sexy, più la cosa si fa penosa. Perciò la cosa migliore è buttarla sul piano comico. Gli spogliarellisti sono tra i ragazzi più semplici che si possa immaginare. Se devono fare il numero del pompiere, sarà la versione più banale possibile di un pompiere, ma le donne lo adorano; urlano e ridono e ti infilano soldi nelle mutande. Era una cosa da pazzi. Ci sentivamo come delle rock star”. Nel film l’attrazione principale, Magic Mike, garantisce il pienone al Club Xquisite, gestito da Dallas, un ex-spogliarellista diventato un abile manager e interpretato da Matthew McConaughey. Dallas aveva scoperto Mike sei anni prima, vedendolo ballare con gli amici, e lo aveva esortato a perfezionare il suo talento su un piano professionale. “Dallas è prima di tutto è un uomo d’affari, ed è sempre all’erta per trovare nuove fonti di guadagno” dice McConaughey. Analogamente, quando Mike incontra Adam, noto anche come The Kid e interpretato da Alex Pettyfer, offre al giovane ambizioso la possibilità di fare soldi in fretta e di farsi le ossa, e in questo modo The Kid diventa per il pubblico del film il tramite per conoscere la vita degli autoproclamatisi Re di Tampa. Le donne che arrivano in gruppi chiassosi, pronte a scatenarsi e ad incitare questi modelli di virilità esagerata—pompieri, atleti, ribelli e uomini in uniforme—possono lasciarsi andare ai più scatenati sogni ad occhi aperti in un ambiente relativamente protetto dai sensi di colpa. Ma per certi versi la fantasia gioca un ruolo su entrambi i lati del palcoscenico, e questo è uno dei temi che Magic Mike affronta. Racconta Wechsler: “Fare lo spogliarellista è un modo per guadagnare bene, incontrare donne e andare in giro con dei fusti. Non è affatto male. Ma può diventare una droga che distorce il senso della realtà; pensi di inseguire i tuoi sogni e invece stai solo assumendo una droga”. La prima a percepire questo aspetto della situazione è la sorella di The Kid, Brooke, interpretata dall’esordiente Cody Horn, che comincia a porre a Mike domande sulla sua. E mano a mano che la storia evolve durante un’umida estate di Tampa, Adam si lascia andare sempre di più, inseguendo la sua nuova vocazione e spingendosi in una direzione diversa da quella di Mike, che invece comincia a riflettere sul proprio futuro. “Un vero tuttofare”. così Tatum descrive Mike, il suo personaggio. “E’ un ragazzo onesto, pieno di energie e di risorse, convinto che la chiave per il successo risieda nel mettere quanta più carne possibile al fuoco”. A questo scopo si destreggia tra lavori di edilizia e vendite di auto, e si esibisce tutti i fine settimana come Magic Mike. Ma la cosa che più gli sta a cuore—il lavoro dei suoi sogni—è uno di quelli che non procurano neanche un centesimo: progettare e costruire elementi di arredo, pezzi unici che spera un giorno di vendere… non appena il mercato gli consentirà di prendere un prestito. A questo punto della sua vita il suo più grande successo è quello di essere Magic. I clienti lo sanno, gli altri ragazzi dello spettacolo lo sanno, e di sicuro lo sa Dallas. Da anni conta sulla popolarità di Mike per consolidare il numero dei fan del suo locale nell’attesa di conquistare più vasti mercati, con l’intesa che il suo ballerino numero uno avrà in futuro una quota dei maggiori profitti. “Se Mike è il capitano della squadra, Dallas ne è l’allenatore” afferma Tatum. “Non si capisce mai se Dallas voglia realmente far partecipare anche Mike ai profitti oppure no. Non mente mai in proposito; lascia solo che Mike creda a quello in cui vuol credere”. Ex-spogliarellista che non ha mai perso l’amore per il palcoscenico, Dallas conosce quel mondo alla perfezione. Pur essendo passato dall’altro lato del palco, continua a corteggiare il suo pubblico lavorando anche come spumeggiante presentatore del club. Dice McConaughey: “Era uno straordinario performer ed ora è lui a gestire lo spettacolo, cercando di migliorare i numeri dello show e di creare delle variazioni. Percepisce se stesso come un visionario. Pensa che i ragazzi del gruppo siano i suoi ragazzi e Mike il suo uomo più importante, ma allo stesso tempo sa che è tutta una questione di profitti. Con Dallas si tratta di economia di base: chiunque porti più soldi diventa la sua star”.

A parte Tatum “Matthew è stato il primo ad entrare a far parte del cast” ricorda Soderbergh. “Si è impegnato appena ha saputo dell’idea del film. Gli ho solo detto chi fosse il suo personaggio e lui ha risposto ‘So esattamente come farlo. Considerami dei vostri’” Paragonando Dallas ad un “imbonitore”, McConaughey dice: “Il suo lato pragmatico era presente già nella sceneggiatura. L’altro aspetto era più mistico, come se si muovesse su un piano esistenziale tutto suo”, una sfumatura che l’attore ha discusso con Soderbergh per mettere in luce le complessità del personaggio, spesso per ottenere un effetto comico nonostante Dallas faccia terribilmente sul serio. Il fatto che per lavorare usi lo spazio affittato nel bar di un centro commerciale dove i suoi ballerini si cambiano in cucina, o il fatto che provino i numeri dello spettacolo nella palestra locale sotto gli occhi di impiegati curiosi, non lo abbattono, né smorzano i suoi sogni di gloria. Dallas sa riconoscere un talento e si accorge immediatamente delle potenzialità di Adam, quando Mike glielo presenta una sera per quella che immagina sarà una sostituzione temporanea o per dare una mano dietro il palcoscenico. Il nuovo arrivato viene catapultato sotto i riflettori, per improvvisare, mentre un altro numero sta finendo. L’attore inglese Alex Pettyfer, che interpreta il ruolo dell’affascinante ma sconsiderato Adam, dice: “Penso ci sia un momento in cui la vita di molti esca un po’ fuori dai binari. Adam si trova in quella fase in cui non vuole più vivere a casa con la famiglia. E’ alla ricerca di qualcosa di eccitante ed è allora che incontra Mike e finisce nel suo mondo un po’ folle. E’ perfetto per lui: rappresenta la libertà e tutto quello che desidera. E si lancia a capofitto in quell’avventura”. “Per Mike essere con Adam è come guardarsi allo specchio” osserva Wechsler. “The Kid gli ricorda molto se stesso a diciannove anni—un ragazzo che aveva bisogno di lavorare ma che voleva solo divertirsi”. La differenza è che fin dall’inizio Adam è disposto ad assumere più rischi di quanti non se ne sia mai assunti Mike. E nessuno è in una posizione migliore di Mike per sapere quanto sia difficile tenere le cose sotto controllo. Mentre la consapevolezza di Mike cresce progressivamente, il film dà al pubblico una speciale opportunità: quella di sedere nei posti migliori—prima fila, posti centrali—per vedere i Re di Tampa imperversare sul palcoscenico e Adam unirsi ai suoi compagni, sei ragazzi al massimo della forma che si trasformano negli archetipi maschili più desiderabili e riconoscibili da tutti i frequentatori di strip club. Insieme a Tatum e Pettyfer, sotto i riflettori ci sono Matt Bomer, che interpreta Ken, il cui numero particolare consiste nell’uscire da una scatola di giocattoli nei panni del perfetto bambolotto Ken che si anima per la gioia di tutte le ragazze; Joe Manganiello che interpreta Big Dick Richie, noto per un numero che non richiede alcun oggetto di scena a parte quello di cui è dotato fin dalla nascita; Kevin Nash, il selvaggio Tarzan, che si dondola per tutto il palcoscenico appeso ad una liana; e Adam Rodriguez che interpreta Tito, che con il suo numero aggiunge un po’ di sapore latino allo spettacolo. “Tutti i ragazzi sono stati grandi e ciascuno di loro ha dato un contributo specifico. Volevamo attori che potessero improvvisare ed essere divertenti, e non necessariamente dei bravi ballerini” racconta Soderbergh. Il fatto che fossero tutti nella stessa barca è stato certamente di aiuto. E sicuramente aggirarsi in perizoma e in accappatoio, discutendo di tecniche per farsi la ceretta o per abbronzarsi, ha contribuito ad abbattere le barriere. Come riconosce Soderbergh: “Non c’è niente di meglio che condividere una potenziale umiliazione per unire le persone, e loro si sono legati subito. Sono stati tutti disponibili a guardare i numeri degli altri, a offrire sostegno, e sono stati generosi uno con l’altro, senza competitività o egocentrismi. Guardarli mentre facevano i loro numeri davanti a 150 comparse donne e tutta la troupe è stato fantastico. Si sono tutti buttati anima e corpo nei loro ruoli”. Le comparse, in gran parte single alle quali era stato dato l’ordine di scatenarsi, sono state impagabili nel riuscire ad esaltare gli attori per i loro numeri principali. Per le coreografie degli spettacoli i filmmaker hanno coinvolto Alison Faulk dei Beat Freaks, che ha lavorato sul set di Magic Mike durante le pause del suo lavoro di supervisione alle coreografie per i tour mondiali di Britney Spears e di Madonna. “Non si tratta solo di passi di danza; si tratta anche di farli sembrare sexy, sicuri di sé e in grado di scatenare la fantasia” afferma. All’inizio ha lavorato con il cast su movimenti di base come far ondeggiare il corpo e far roteare i fianchi poi, progressivamente, con un lavoro sul palcoscenico e sullo spazio, ha finito col preparare gli attori per sketch costruiti su misura per ciascun personaggio, oltre a diversi numeri di gruppo, compreso quello per l’irresistibile canzone “It’s Raining Men”. Pettyfer, per sua stessa ammissione il meno esperto nella danza di tutto il gruppo, racconta come la sua relativa inesperienza lo abbia aiutato a definire il suo personaggio: “All’inizio ero molto timido e non volevo muovermi. Poi è arrivata Alison con alcuni numeri fantastici e solo pochi passi da fare. Ed è finita che ne è uscito fuori il personaggio di Adam.

Dopo il successo del suo debutto, the Kid torna sul palcoscenico mostrando maggior sicurezza, agghindato prima da pugile e poi da cowboy. Il personaggio impersonato da Matt Bomer, oltre al bambolotto Ken, è invece un Dr. Love in camice bianco; Joe Manganiello ha un numero in controluce vestito da uomo d’affari, esegue alla perfezione il popolarissimo numero del pompiere e balla travestito da statua dorata che prende vita sul palcoscenico. Adam Rodriguez inizia con un malizioso merengue in un numero tradizionale stile Havana Nights, per apparire poi in divisa bianca della Marina. Ma mentre Mike intuisce le potenzialità di the Kid, è anche interessato alla sorella di Adam, Brooke, con la quale comincia a trascorrere la maggior parte del suo tempo libero, lontano dal club e dai suoi frequentatori abituali. “Cercavo qualcuno con la giusta combinazione di elementi” dice Soderbergh, che ha scelto Cody Horn per interpretare Brooke. “Quando ho visto il suo provino, ho capito che era lei. Ha la giusta combinazione di energia, dolcezza e forza. E’ irresistibile”. Hanno contribuito a creare l’illusione per il pubblico i costumi creati da Christopher Peterson che ha messo su dei numeri per mostrare le diverse personalità dei ragazzi e i loro particolari talenti senza andare sopra le righe, Peterson ha creato il miglior look possibile per ciascuno di loro, riconoscendo i limiti con cui i personaggi devono confrontarsi. “Quasi tutti i costumi sono rimediati, specialmente quelli dei ragazzi”, dice. “Sono persone che portano in giro i loro costumi in recipienti di plastica. Comprano ai discount. Qualche volta i proprietari dei club comprano qualcosa per un numero speciale di gruppo, ma nella maggior parte dei casi i costumi sono creati da coloro che li indossano, con alcune variazioni sul tema. La parola d’ordine di Steven era farli sembrare reali”. Il costumista ha così finito con l’usare un metodo decisamente poco tecnologico ma efficace per simulare l’acqua sugli ombrelli e gli impermeabili per la scena di “It’s Raining Men”: del glitter spray. Ma l’elemento fondamentale per il quale non è sceso a compromessi è stato quello dei perizoma, che sono stati realizzati su misura con tessuti e colori specifici, da una società che si chiama Pistol Pete. La sfida più importante per Peterson è stata quella di inserire nei costumi gli elementi per strapparli via, un procedimento che ha richiesto il posizionamento strategico di strisce di velcro. L’ultimo elemento è stato la musica, e Soderbergh ha voluto per la supervisione alle musiche Frankie Pine, che aveva già lavorato con lui per la trilogia di Ocean’s e aveva ricevuto una candidatura ai Grammy per la colonna sonora di Traffic. “Frankie ha tirato fuori un sacco di buona musica, a partire da canzoni famosissime che tutti conoscono fino ad arrivare ad alcuni pezzi indie, e sono davvero contento della varietà e dell’aderenza al film di quello che ha trovato” dice Soderbergh. “Sembra proprio la musica che avrebbero usato per i loro numeri”. Le riprese hanno avuto inizio nel settembre 2011 a Playa del Ray, in California, e si sono concluse in ottobre a Tampa, in Florida. I realizzatori del film hanno combinato le location dei due Stati per dar vita a questa storia ambientata a Tampa, che parte con una spettacolare vista della Baia dal tetto di una casa sull’oceano, dove Mike e Adam si incontrano per la prima volta lavorando proprio alla riparazione del tetto. Tra gli altri luoghi della Florida che appaiono nel film ci sono dei ristoranti a Ybor City, il Fort Desoto Bridge e una spiaggia sulla costa di Dunedin, nel Golfo del Messico. La California meridionale ha fornito invece le location per l’appartmento di Mike, per la casa di Dallas e per il club. Soderbergh ha utilizzato per le riprese un filtro speciale, per creare “un tono giallo che facesse pensare al sole”, racconta. “Lo abbiamo usato per tutto il film, tranne che per le riprese degli interni dell’Xquisite, perché lì volevo che i colori risaltassero al massimo”. Dice Soderbergh: “Ma per Howard l’occasione di mostrare davvero le sue capacità era nel club”, per il quale la produzione si era assicurata uno spazio in un club vuoto a Studio City, in California, dotato di bar e cucina, ma non di palcoscenico. Questo ha permesso a Cummings di progettarne uno da zero, adattandolo alle coreografie create per il film. Per la zona spogliatoio dei performer, ha fatto perno sulla cucina.

 

 

CHANNING TATUM (Magic Mike) è il protagonista al fianco di Jonah Hill della commedia di successo 21 Jump Street. Uscito nelle sale nel marzo 2012, ha già incassato 145 milioni di dollari in tutto il mondo e un sequel è già in fase di sviluppo. Sempre nel 2012 Tatum è apparso nel film di successo La memoria del cuore, con Rachel McAdams, diretto da Michael Sucsy. Uscito a febbraio, questo dramma sentimentale tratto da una storia vera ha incassato più di 175 milioni di dollari. Inoltre ha fatto parte del cast del thriller diretto da Steven Soderbergh Knockout-Resa dei conti, con Gina Carano, Ewan McGregor, Michael Fassbender e Michael Douglas. Presto Tatum sarà sugli schermi in Ten Year, un film da lui prodotto insieme a Reid Carolin per la loro società di produzione, la Iron Horse. Nel film, che ha avuto la sua anteprima al Festival di Toronto del 2011, ci sono anche Jenna Dewan, Rosario Dawson, Lynn Collins, Kate Mara, Anna Faris, Brian Geraghty, Justin Long e Chris Pratt, e uscirà nelle sale USA il 21 settembre 2012. Attualmente è impegnato nella produzione del film drammatico Bitter Pill, la sua collaborazione più recente con il regista Steven Soderbergh. Faranno parte del cast anche Rooney Mara, Jude Law e Catherine Zeta-Jones e dovrebbe uscire nelle sale nel febbraio del prossimo anno. Previsto in uscita nel 2013 è anche il film G.I Joe 2-La vendetta nel quale sarà al fianco di Bruce Willis e di Dwayne Johnson. Tra i film interpretati da Tatum ci sono il thriller The Son of No One con Al Pacino e Katie Holmes, presentato al Sundance nel 2011; il film epico ambientato nell’antica Roma The Eagle, interpretato anche da Jamie Bell e Donald Sutherland, diretto dal premio Oscar Kevin Macdonald; il campione di incassi Dear John, diretto da Lasse Hallström; l’altro campione di incassi G.I. Joe – la nascita del Cobra, con Sienna Miller, Marlon Wayans e Dennis Quaid, diretto da Stephen Sommers; il film di Dito Montiel Fighting, con Terrence Howard; e il film drammatico Stop/Loss del regista Kimberly Pierce. Nel 2006 Tatum ha ricevuto una candidatura ad un Independent Spirit Award e ad un Gotham Award per la sua interpretazione nel film Guida per riconoscere i tuoi santi, vincitore di un premio speciale della Giuria assegnato al cast e del premio alla miglior regia assegnato a Dito Montiel al Sundance Film Festival del 2006. Il film, interpretato tra gli altri anche da Robert Downey Jr., Chazz Palminteri e Shia LaBeouf. L’interpretazione di Tatum nel ruolo di Antonio, il miglior amico di Dito, ha ricevuto molte critiche positive. Sempre nel 2006 Tatum era al fianco di Amanda Bynes nella commedia romantica She’s the Man, diretta da Andy Fickman e nel grande successo di incassi Step Up, diretto da Anne Fletcher. Tatum è nato in Alabama ed è cresciuto in Florida. Risiede a Los Angeles con sua moglie, l’attrice Jenna Dewan.

 

 

ALEX PETTYFER (Adam/The Kid) è stato protagonista del thriller Sono il numero quattro, diretto da DJ Caruso e prodotto da Michael Bay e Steven Spielberg. Tra gli altri film da lui interpretati ci sono anche il thriller di fantascienza In Time, diretto da Andrew Niccol con Justin Timberlake, Amanda Seyfried e Cillian Murphy; il film sentimentale di Daniel Barnz Beastly; e Wild Child, di cui era protagonista al fianco di Emma Roberts. Nato in Gran Bretagna, Pettyfer ha iniziato la sua carriera da attore nel 2005 nel telefilm “Tom Brown’s Schooldays”, con Stephen Fry e Jemma Redgrave. La sua grande occasione è arrivata l’anno successivo quando, all’età di 15 anni, è stato scelto tra centinaia di giovani attori per il ruolo da protagonista del thriller Stormbreaker, con Mickey Rourke e Alicia Silverstone

 

MATTHEW McCONAUGHEY (Dallas) è uno degli attori più richiesti di Hollywood e i suoi film hanno incassato fino ad oggi oltre un miliardo di dollari. Tra i film dei quali è stato protagonista il docu-drama Bernie, nuova collaborazione con il regista Richard Linklater, e il thriller Killer Joe del leggendario regista William Friedkin. E’ stato al fianco di Nicole Kidman nel film The Paperboy diretto da Lee Daniels; con Reese Witherspoon nel dramma diretto da Jeff Nichols e presentato al Festival di Cannes, Mud; e al fianco di Gerard Butler nel film di guerra Thunder Run, per la regia di Simon West. Ha inoltre interpretato The Lincoln Lawyer; La rivolta delle ex, con Michael Douglas e Jennifer Garner; la commedia di successo di Ben Stiller Tropic Thunder; e Tutti pazzi per l’oro, con Kate Hudson, per la regia di Andy Tennant. Ha anche prodotto e interpretato una commedia Surfer Dude. Nel 2007 ha vestito i panni dell’allenatore di football Jack Lengyel nel film We Are Marshall. In precedenza aveva ricevuto un People’s Choice Award per il suo ruolo da protagonista nella commedia avventurosa Sahara, con Penelope Cruz e Steve Zahn.

McConaughey è apparso al fianco di Al Pacino nel film drammatico Rischio a due, prima di chiudere il 2005 come uomo vivente più sexy nella classifica di People Magazine. Tra i numerosi altri film da lui interpretati ricordiamo le commedie romantiche di successo A casa con i suoi, con Sarah Jessica Parker, e Come farsi lasciare in 10 giorni, con Kate Hudson; il film di fantascienza Il regno del fuoco con Christian Bale; il film corale Tredici variazioni sul tema; l’horror Frailty-Nessuno è al sicuro, scritto e diretto da Bill Paxton; e la commedia romantica di successo diretta da Adam Shankman Prima o poi mi sposo, con Jennifer Lopez. E’ stato anche nel film U-571, in EDtv di Ron Howard, in Amistad di Steven Spielberg, in Contact di Robert Zemeckis e nel dramma di Joel Schumacher Il momento di uccidere, oltre che in Stella solitaria, Angels, Newton Boys e Non aprite quella porta 4. Nato in Texas, McConaughey pensava di diventare avvocato studiando alla University of Texas di Austin. Ma dopo aver letto l’illuminante libro di Og Mandino The Greatest Salesman in the World (Il più grande venditore del mondo), prima di uno dei suoi ultimi esami, ha improvvisamente deciso di lasciare il suo corso di laurea in legge e dedicarsi al cinema. Ha cominciato la sua carriera da attore nel 1991, lavorando in filmini scolastici e spot commerciali in Texas e dirigendo cortometraggi. Nel 2008 McConaughey ha dato vita alla just keep livin Foundation (jklivinfoundation.org), impegnata ad aiutare ragazzi e ragazze a diventare uomini e donne attraverso programmi che insegnano l’importanza del prendere decisioni, occuparsi della propria salute, dell’istruzione e vivere una vita attiva. La just keep livin Foundation ha stretto un partenariato con le Communities In Schools in West Los Angeles per realizzare programmi di fitness e benessere in due grandi licei della città. CIS è la più grande organizzazione no profit della nazione impegnata nella prevenzione dell’abbandono scolastico.

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