LA FORMA DELLE COSE, CHIUDE LA STAGIONE TEATRALE DEL BRANCACCINO DI ROMA (12-13-14-15 maggio)

Un cast rinnovato e frizzante che saranno diretti da Francesco Piotti. Gianfranco Terrin fra gli attori del prossimo film in uscita di Ben Affleck.

 

Il fascino del palcoscenico di un teatro storico come il Brancaccino di Roma, uno spettacolo moderno che agli occhi meravigliati degli spettatori si declina in passato, presente e futuro, ma soprattutto un cast nuovo, giovane e frizzante diretto da Francesco Piotti.

 

La forma delle cose di Neil LaBute chiuderà la stagione teatrale del Brancaccino, quattro spettacoli dal 12 al 15 maggio, da giovedì a sabato alle 20.00, domenica l’ultima recita alle 17.30; uno spettacolo firmato e prodotto da Italia Spettacolo.

 

Il regista Francesco Piotti dirigerà Gianfranco Terrin, Manuela Zero, Stefano Moretti ed Angela Pepi, quattro attori giovani dal futuro luminoso che hanno all’attivo esperienze diverse fra loro; quattro volti per un testo intrigante come quello scritto da Neil LaBute, un personaggio eclettico, mormone dello Utah, regista, drammaturgo e autore, un artista decisamente in ascesa che spesso viene accostato a David Mamet nominato due volte agli Oscar.

 

La forma delle cose mescola il linguaggio del teatro alla bellezza dell’arte, il fascino del palcoscenico.  Anime sul palco che escono da un pugno e fanno un percorso che disegna stupore, romanticismo, curiosità, le battute danno ritmo e da li prendono forma argomenti estremamente attuali, materia di studio, analisi, confronto ed un trampolino non solo sull’universo giovanile e le sue problematiche (accettazione, integrazione, ambizione, crescita, apprendimento) ma soprattutto riflessioni sul potenziale umano fino ai recenti studi sull’intelligenza emotiva.

Due anni fa Italia Spettacolo aveva messo in scena e prodotto la stessa pièce, il rito si ripete con un cast diverso, è cambiato il regista che ora è Francesco Piotti, quest’ultimo ha mantenuto i personaggi maschili facendoli interpretare ancora a Gianfranco Terrin e Stefano Moretti, per i ruoli femminili sono state chiamate Manuela Zero e Angela Pepi.

 

  

NOTE DI REGIA

E’ stato amore a prima vista. Un testo bellissimo, con una drammaturgia perfetta, non può che rendere felice qualsiasi regista lo debba mettere in scena. Comporta però anche delle responsabilità. Ho pensato subito a come interpretarlo, cercando di dare una mia visione, istintiva, originale, semplice, ma decisa. Con gli attori abbiamo lavorato a lungo sui personaggi dando loro una personalità definita, ma molto umana, senza artificiosità teatrali, alla ricerca Ma è anche uno spettacolo sull’arte contemporanea e sull’azione artistica in generale. L’arte è creazione, ma anche elaborazione, mistificazione, in poche parole, una bugia! Il centro dello spettacolo è quindi anche la macchinazione artistica, la trasformazione del reale per riflettere, come da uno specchio, una nuova realtà. In modo onesto, passionale, ma anche cinico, crudele. Perché l’arte viene prima di tutto, e va perseguita ad ogni costo.

 

 

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