Il film “Cento domeniche” che esce giovedì ha un’ottima interpretazione di Antonio Albanese in un ruolo drammatico di forte immedesimazione, bravi anche tutti gli attori che interpretano gli altri ruoli, molti (piacevolmente) sconosciuti al grande pubblico.

“Abbiamo deciso di dedicare “Cento domeniche” alle centinaia di migliaia di persone tradite dall’avidità” Antonio Albanese

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Un uomo che ha lavorato tutta la vita si trova vittima del crack della propria banca a poche settimane dal matrimonio della propria figlia. La fiducia dei risparmiatori viene tradita e Antonio si trova “solo” E come lui altri che hanno lavorato anche “Cento domeniche” come il titolo del film.

Il film “Cento domeniche” che esce giovedì ha un’ottima interpretazione di Antonio Albanese in un ruolo drammatico di forte immedesimazione, bravi anche tutti gli attori che interpretano gli altri ruoli, molti (piacevolmente) sconosciuti al grande pubblico.

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Ne parla Albanese stesso

In quella provincia operosa dove è cresciuto, della banca del paese ci si è sempre fidati.Per questo, alla scoperta del raggiro, la prima reazione di Antonio è di incredulità. Poi subentra lo smarrimento e l’angoscia di chi è stato tradito proprio da chi si fidava, la vergogna di non aver intuito quanto stava accadendo. Immaginate quanto l’affetto e il conforto di chi vi vuole bene non sia più sufficiente a reggere l’onda d’urto della vergogna

Ho sentito la necessità di raccontare questa storia, non solo per l’universalità che esprime, ma soprattutto mi ha colpito la dignità che le persone come Antonio hanno manifestato in queste circostanze. La fiducia nel proprio lavoro, l’attaccamento alle proprie radici, quella straordinaria capacità di accontentarsi e di vivere una vita serena fatta di piccole cose e di relazioni autentiche. Per questo l’onda del raggiro e del tradimento li ha travolti.

“Cento domeniche” – Da giovedì 23 novembre in sala

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